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Oklahoma, condannato a morte graziato a poche ore dall’esecuzione

Il detenuto ha evitato l'iniezione letale dopo 22 anni trascorsi nel braccio della morte. Il Governatore Stitt ha commutato la pena in ergastolo senza condizionale.

Filomena Indaco by Filomena Indaco
Novembre 15, 2025
in Cronaca, Ultimissime
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condannato a morte
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A ridosso dell’esecuzione programmata per il 13 novembre, il Governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt ha concesso la grazia a Tremane Wood, 46 anni, condannato al braccio della morte da oltre due decenni per un omicidio risalente al 2002. Una decisione arrivata quando mancavano ormai poche ore all’iniezione letale, salvando l’uomo da un destino che sembrava ormai segnato.

“Dopo un’attenta valutazione dei fatti e un approfondito esame delle circostanze, ho scelto di trasformare la condanna capitale di Tremane Wood in detenzione a vita senza alcuna possibilità di rilascio condizionale”, ha comunicato il Governatore in un comunicato ufficiale. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno per il condannato e i suoi legali, che da tempo si battevano per evitare la pena capitale.

  • Il crimine e la condanna
  • Le versioni contrastanti e i dubbi sulla colpevolezza

Il crimine e la condanna

Wood era finito nel braccio della morte per l’uccisione di Ronnie Wipf, un diciannovenne che perse la vita durante una rapina nel 2002. Da allora Wood ha atteso per oltre vent’anni l’esito finale della sua condanna, tra ricorsi, appelli e richieste di clemenza respinte.

La decisione del Governatore è un provvedimento di clemenza particolarmente raro e significativo: in quasi sette anni di governo, Stitt ha concesso questo tipo di grazia soltanto in un’altra occasione.

L’Oklahoma è uno degli Stati americani che applica ancora con una certa frequenza la pena di morte, rendendo ancora più rilevante questa commutazione dell’ultimo minuto.

Le versioni contrastanti e i dubbi sulla colpevolezza

L’elemento che ha probabilmente pesato nella decisione del Governatore riguarda le costanti dichiarazioni di Wood sulla dinamica dell’omicidio. Il detenuto ha infatti ammesso il proprio coinvolgimento nella rapina che portò alla morte del giovane Wipf ma ha sempre negato di aver premuto il grilletto.

Secondo la sua versione, sostenuta con fermezza in tutti questi anni, l’autore materiale dell’omicidio sarebbe stato il fratello. Quest’ultimo era stato condannato all’ergastolo per il medesimo episodio ma è deceduto mentre scontava la pena in carcere, portando con sé la verità su quella tragica notte.

Questa divergenza tra le responsabilità attribuite e quelle rivendicate ha alimentato nel tempo interrogativi sulla reale entità della colpevolezza di Wood nell’uccisione vera e propria, pur rimanendo indiscusso il suo coinvolgimento nella rapina.

La commutazione della pena non cancella la responsabilità penale di Wood, che trascorrerà il resto della propria esistenza dietro le sbarre senza alcuna prospettiva di libertà. L’ergastolo senza possibilità di condizionale rappresenta comunque la seconda pena più severa nel sistema giudiziario americano ma gli risparmia l’esecuzione capitale.

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