La Fontana di Trevi ambasciatrice di pace
Questa sera uno dei monumenti più iconici della Città Eterna, la Fontana di Trevi, non si limiterà a mostrare a turisti e residenti la propria bellezza. La fontana, infatti, verrà utilizzata per lanciare un messaggio di pace universale. Dalle ore 22 alle 23 si spegneranno le luci che la illuminano.
Contestualmente, sulla facciata della Fontana di Trevi sarà proiettata una scritta, sia in italiano che in inglese. Il testo reciterà: “Gaza, spegniamo la guerra”. Il gesto, dal forte valore simbolico, è stato promosso da Roma Capitale e votato all’unanimità in assemblea capitolina lo scorso giugno. L’obiettivo, ovviamente, è quello di “chiedere la fine delle ostilità nella Striscia di Gaza e riaffermare l’impegno della città per la pace e il rispetto dei diritti umani”, spiega Roma Capitale.
“Roma non resta in silenzio – il messaggio lanciato dalla capitale italiana – Davanti alle vittime civili, agli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, alla distruzione, alla violazione del diritto internazionale, la Capitale sceglie di far sentire la propria voce”.
Leone XIV a Netanyahu: “Raggiungere il cessate il fuoco”
Questa mattina, intanto, il Vescovo di Roma ha ricevuto a Castel Gandolfo una telefonata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il colloquio segue il bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, avvenuto ieri per mano delle forze armate israeliane. Tre le vittime finora registrate e diversi i feriti, alcuni gravi.
“Durante il colloquio – riporta il comunicato stampa vaticano – il Santo Padre ha rinnovato il Suo appello affinché venga ridato slancio all’azione negoziale e si raggiunga un cessate il fuoco e la fine della guerra. Ha espresso nuovamente la Sua preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria della popolazione a Gaza, il cui prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani e persone malate. Infine, il Santo Padre ha ribadito l’urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele”.




