Il ddl appoggiato da Fratelli d’Italia e Partito Democratico
Infiniti i rischi provenienti dall’utilizzo dei social in tenera età. Problemi cognitivi, complessi sul fisico, depressione e cyberbullismo sono solo alcune delle criticità che quotidianamente si celano dietro l’apparentemente innocuo mondo dei social. Per questo l’Italia vuole correre ai ripari. Vuole farlo in modo bipartisan, con una inedita convergenza tra maggioranza e opposizioni.
A Montecitorio, infatti, è approdato un disegno di legge che dovrebbe presto rivoluzionare tale ambito. Il ddl è stato presentato da Fratelli d’Italia, ma gode del consenso anche di Partito Democratico e alleati. L’idea iniziale è quella di imporre un divieto all’uso dei social fino ai 14 o ai 15 anni (soglia su cui si sta appunto discutendo).
La stretta sui baby influencer
Si vuole così arginare il fenomeno dei baby influencer, ennesimo fattore di degrado mediatico in una società già particolarmente in crisi. Minorenni che, al pari dei loro “colleghi” più grandi, guadagnano soldi sponsorizzando prodotti. Introiti che poi vanno nelle tasche dei genitori, rischiando d’innescare un potenziale sfruttamento dei minori. Ecco dunque che nel disegno di legge si vuole impedire le sponsorizzazioni per gli account sotto i 18 anni.
Attualmente la soglia sotto la quale è vietato avere account social è di 13 anni. Da tale età in su occorre l’autorizzazione dei genitori. Non esistono però controlli efficaci in tal senso. Uno scenario che l’attuale iniziativa legislativa vorrebbe finalmente sanare.
I numeri, del resto, parlano chiaro. Come rivela Save the Children, quasi un bambino italiano su tre utilizza gli smartphone tutti i giorni (32,6%). Un dato quasi raddoppiato rispetto al pur vicino 2018.
“Il 62,3% dei preadolescenti (11-13 anni), oltre tre su cinque, ha almeno un account social: il 35,5% ne ha uno su più social e un ulteriore 26,8% soltanto uno” – denuncia l’organizzazione – E questo nonostante la legge (il GDPR) preveda che siano necessari 14 anni (13 anni con l’autorizzazione dei genitori) per fornire il consenso al trattamento dei propri dati online necessari ad aprire un account e, di conseguenza, le principali piattaforme abbiano stabilito il limite minimo di 13 anni per aprire un account sui social media”.