Mamdani nel mirino repubblicano (e non solo)
La vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche di New York apre numerosi interrogativi sull’efficacia di questo strumento. Non è la prima volta, infatti, che la base di un partito sceglie un candidato “radicale”, che rischia di spaventare il cittadino medio.
Mamdani, non è un mistero, ha infatti posizioni estreme su temi quali immigrazione e rivendicazioni LGBT, giusto per fare qualche esempio. Da evidenziare, inoltre, come sia cittadino statunitense appena dal 2018. Ugandese ma di origini indiane e di religione musulmana, Mamdani difficilmente riuscirà a catalizzare su di sé il consenso di quel grande blocco moderato della Grande Mela che, pur votando democratico, non può arrivare a tanto. O, peggio, qualora riuscisse nell’impresa potrebbe fare della città un fortino dell’estrema sinistra, marginalizzando ulteriormente i democratici a livello federale, con politiche invise alla stragrande maggioranza degli americani
Ecco dunque che Andrew Cuomo si è smarcato dal partito dell’asinello per presentarsi come indipendente, con Trump che guarda alla finestra per provare a infliggere un colpo gobbo ai rivali proprio nella loro roccaforte. Il tycoon, infatti, potrebbe dare il suo appoggio al Sindaco uscente Eric Adams, con cui si è ormai costruita una collaborazione pragmatica persino sui temi più divisivi. Adams, peraltro, ha trovato in Trump un prezioso alleato durante i processi giudiziari che lo hanno coinvolto.
Nel frattempo Mamdani è finito inevitabilmente nel mirino del GOP. Andy Ogles, deputato repubblicano del Tennessee, è arrivato a chiedere la revoca della cittadinanza. Secondo il politico dell’elefantino, infatti, Mamdani avrebbe mentito nel modulo della richiesta circa il proprio sostegno ideologico al terrorismo. Tale ipotesi non è stata esclusa dalla Portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Trump, intanto, ha minacciato Mamdani di arresto qualora da Sindaco dovesse rifiutarsi di applicare le leggi federali in materia d’immigrazione. “Non abbiamo bisogno di un comunista in questo Paese”, ha detto il tycoon.
La battaglia per New York è appena cominciata.