L’evento all’IIC di New York
Per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta il 2 novembre 1975, l’Istituto Italiano di Cultura di New York tributerà un omaggio all’artista ospitando uno dei suoi amici e collaboratori più stretti: Ninetto Davoli.
Mercoledì 5 novembre, infatti, l’attore prenderà parte a una serata speciale che avrà come fulcro la proiezione del documentario L’Isola di Medea, diretto da Sergio Naitza. Dopo la visione, Davoli condividerà ricordi e aneddoti personali, dialogando con il pubblico e con lo stesso Naitza, in collegamento video. L’incontro sarà moderato da Claudio Pagliara, direttore dell’Istituto.
Pasolini e Callas: un amore impossibile
Il documentario L’isola di Medea esplora la profonda e complessa relazione tra Pasolini e Maria Callas, nata durante le riprese del film Medea nel 1969. Attraverso materiali d’archivio e testimonianze preziose (come quelle dei costumisti premi Oscar Piero Tosi e Gabriella Pescucci, dell’attore e campione olimpico Giuseppe Gentile, dell’attrice Piera Degli Esposti e della scrittrice Dacia Maraini) Naitza ha ricostruito un legame fatto di stima, arte e malinconia.
La voce narrante del documentario è quella dello stesso Davoli, che con la sua sensibilità restituisce la poesia e il tormento di quell’amore impossibile. L’amicizia tra Pasolini e la Callas durò alcuni anni, unendo due personalità straordinarie e fragili. Entrambe, curiosamente, scomparvero prematuramente all’età di 53 anni (la morte della Callas fu nel 1977, appena due anni dopo quella di Pasolini). I due artisti lasciarono però un’eredità culturale e umana ancora viva nel ricordo di chi li ha amati e studiati.
Ninetto Davoli: il lungo sodalizio professionale e sentimentale con PPP
Poche persone hanno conosciuto e conservato la memoria di Pasolini come Ninetto Davoli.
Nato l’11 ottobre 1948 a San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro, Davoli si trasferì giovanissimo a Roma, dove fu notato appunto dal poeta e regista. Il loro primo incontro artistico avvenne sul set de Il Vangelo secondo Matteo (1964), in cui Davoli ebbe una piccola parte.
Da quel momento iniziò un sodalizio umano e professionale destinato a lasciare un segno nella storia del cinema italiano: Totò e Davoli furono protagonisti di Uccellacci e uccellini (1966) e l’attore partecipò anche a episodi celebri come La Terra vista dalla Luna (1967) e Che cosa sono le nuvole? (1968). Insieme realizzarono nove film, l’ultimo dei quali fu Il fiore delle Mille e una notte (1974).
Dopo l’assassinio di Pasolini, fu proprio Davoli a riconoscerne il corpo.




