Cala il sipario sulla 50ª edizione della National Italian American Foundation, NIAF, la principale organizzazione che rappresenta la comunità italoamericana negli Stati Uniti. Una celebrazione da record con oltre 2000 invitati alla serata di gala di sabato.
I tre giorni della NIAF
Il chairman John Calvelli racconta con orgoglio ai nostri microfoni i tre giorni di incontri, eventi e celebrazioni della NIAF Washington 2025. “Sono stati giorni intensi, con oltre duemila persone presenti alla serata di gala. Abbiamo lavorato con l’Ambasciata d’Italia, aziende e istituzioni dei due Paesi per rafforzare le relazioni economiche e culturali tra Italia e Stati Uniti”. La nostra mission è costruire ponti tra States, Italia e Canada”.
Cinquant’anni di storia e un’eredità viva
Quella appena conclusasi è stata un’edizione speciale per il cinquantesimo anniversario della NIAF.: “Per me è stato un momento di grande emozione – spiega Calvelli -. Ho iniziato a collaborare con la Fondazione quando ero ancora studente universitario. Oggi, dopo quarant’anni, vedere quanto siamo cresciuti come comunità è straordinario”.
La serata di gala ha visto la partecipazione straordinaria dell’ultra centenario Dominic Critelli, 104 anni, calabrese emigrato a otto anni e veterano della Seconda guerra mondiale: “Un simbolo del sacrificio e del legame profondo tra Italia e America”, sottolinea il chairman.
Il futuro è dei giovani professionisti
Per Calvelli, la NIAF guarda avanti puntando sulle nuove generazioni: “Abbiamo lanciato il programma dei Giovani Professionisti e in meno di tre settimane abbiamo già superato i 250 iscritti solo a New York. È la prova della passione con cui i giovani vogliono promuovere la cultura italiana e costruire il futuro”.
“Conoscere e rispettare il passato è importante, ma dobbiamo guardare sempre avanti”, aggiunge. “Come diceva Frank Sinatra, the best is yet to come: il meglio deve ancora venire”.
La NIAF festeggia il ritorno del Columbus Day
L’edizione 2025 ha avuto anche un forte valore simbolico, grazie al ripristino del Columbus Day, voluto dal presidente Donald Trump.
“È una battaglia che porto avanti da anni – ricorda Calvelli -. Quando facevo parte della Commissione dei monumenti di New York, riuscimmo a salvare la statua di Colombo. Vedere ora la festività ripristinata è motivo di grande orgoglio per la comunità italoamericana. E avere il sostegno del governo italiano rende tutto ancora più significativo”.
Una missione che continua
Nel salutare il chairman Calvelli, gli chiediamo quando inizieranno i preparativi per l’edizione 2026 e lui con un sorriso ci risponde: “Ci prenderemo solo un giorno di riposo, da lunedì torneremo al lavoro. Il nostro obiettivo è rafforzare le collaborazioni non solo negli Stati Uniti, ma anche in Italia e in Canada, per costruire nuovi ponti tra le nostre comunità”.
