L’Italia è la meta più attrattiva per gli studenti USA
Nell’anno accademico 2022/2023, l’Italia è stata scelta da 41.840 studenti USA per trascorrervi un periodo di studio. Si tratta del 14,9% del totale (280.716). Tale dato fa della penisola la meta più ambita dagli studenti americani, seguita da Regno Unito e Spagna. Il Regno Unito ha infatti ospitato 35.018 studenti USA, mentre la Spagna 32.648. Non solo: si tratta del terzo anno consecutivo che il Belpaese mantiene un simile primato.
A rivelarlo le statistiche realizzate dall’Institute of International Education, in collaborazione con il Bureau of Educational and Cultural Affairs of the U.S. Department of State. Tali dati sono stati poi ripresi da EduItalia e dall’Agenzia Internazionale Stampa Estero.
“Rispetto alle statistiche dello scorso anno – spiega l’Aise – l’Italia registra un incremento del +36,7% con ben 11.230 studenti in più. I numeri degli studenti iscritti in Italia (destinati ancora ad aumentare considerando un’ulteriore crescita registrata da Eduitalia in questo anno accademico) sono dovuti a una strategica azione promozionale di lungo termine da parti di vari soggetti protagonisti che, in questi anni, si è avvalsa dell’importante sostegno del MAECI e dell’Ambasciata d’Italia a Washington. Per Eduitalia la consapevolezza che aver, dal 2007, dedicato gran parte delle energie alla promozione negli USA, sia oggi ancora una volta ripagato dai numeri”.
Fattore decisivo nelle relazioni Italia-USA
In effetti molteplici sono le ricadute positive di un simile fenomeno. A cominciare da quelle economiche, con decine di migliaia di giovani che decidono di alloggiare (e spendere) nel Belpaese. Da non sottovalutare poi le connessioni sul lungo periodo. Banalmente, gli studenti di oggi sono la classe dirigente di domani. Fondamentale dunque costruire un ponte di relazioni tra l’Atlantico e il Mediterraneo, che diffonda l’italofilia nel Nuovo Mondo. Per non parlare poi degli scambi accademici e scientifici, di peso non secondario. E per arrivare, non ultimo, ad un aumento del soft power italiano in un colosso come gli Stati Uniti. Ecco dunque che il numero di studenti USA nella penisola non rappresenta un mero dato statistico, bensì una strategia più complessa e variegata.




