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Home Salute e Benessere

Italia, depressione per il 6% degli adulti e il 9% degli over 65

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre), sono stati pubblicati i dati di uno studio condotto dall'Istituto Superiore di Sanità. Cresce la domanda di assistenza per depressione.


Redazione by Redazione
Ottobre 12, 2025
in Salute e Benessere, Sanità, Ultimissime
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Ansia depressione problemi mentali
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Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), riportata dall’Agenzia Nova e condotta tra il 2021 e il 2023 su 19 Dipartimenti di Salute Mentale, cresce in Italia la domanda di assistenza per problemi di salute mentale. I dati, raccolti attraverso le sorveglianze Passi e Passi d’Argento e pubblicati in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre), evidenziano che poco più del 6% degli adulti e circa il 9% degli over 65 riportano sintomi legati alla depressione, con un impatto significativo sul benessere psicologico per oltre metà dei giorni del mese precedente all’intervista.

Il disagio psicologico appare strettamente correlato alle condizioni socioeconomiche: tra coloro che vivono in grave difficoltà economica, la percentuale di chi manifesta sintomi depressivi sale al 18% tra gli adulti e raggiunge il 25% negli anziani. Le persone che vivono da sole, hanno una bassa istruzione, o convivono con malattie croniche risultano anch’esse più esposte al rischio di depressione.

  • Depressione, chi è più a rischio?
  • Le differenze regionali
  • Il periodo post-pandemico
  • Depressione, cresce la domanda di supporto

Depressione, chi è più a rischio?

L’età, il genere, la condizione sociale e la salute fisica sono fattori determinanti. Le donne presentano una prevalenza di sintomi depressivi superiore rispetto agli uomini (7% contro valori inferiori), e il dato aumenta con l’età: tra gli over 85 si arriva al 13%. Il 65% degli adulti che dichiarano sintomi depressivi si rivolge a qualcuno per ricevere aiuto, in particolare a medici e operatori sanitari. Tuttavia, resta una quota significativa (23%) di persone che non cercano alcun supporto.

Tra gli over 65, il disagio psichico si manifesta in media per 17 giorni al mese e colpisce in misura maggiore chi ha livelli educativi bassi, difficoltà economiche, vive solo o soffre di patologie croniche multiple. Le donne anziane sono colpite più degli uomini (12% contro 5%).

Le differenze regionali

L’analisi dei dati dal 2008 al 2024 mostra un andamento differenziato a livello geografico. Al Sud si osserva una diminuzione costante della prevalenza dei sintomi depressivi, mentre al Nord la riduzione si è arrestata nel 2016, mantenendo livelli stabili negli anni successivi. Al Centro, dopo un iniziale miglioramento, dal 2018 i dati tornano a salire.

Nonostante questi segnali preoccupanti, nel periodo 2016–2024 si registra una diminuzione della prevalenza dei sintomi depressivi in tutte le fasce d’età più anziane: tra i 65-74 anni si passa dal 13,2% al 7,3%, tra i 75-84 anni dal 18,3% al 9,7%, e oltre gli 85 anni dal 22,3% al 12,5%.

Il periodo post-pandemico

Per valutare l’impatto della pandemia sull’organizzazione dei servizi di salute mentale, l’ISS ha confrontato i dati del primo semestre 2021 con quelli del primo semestre 2023, analizzando i cambiamenti nei 19 Dipartimenti coinvolti. Il numero dei Centri di Salute Mentale è rimasto stabile, ma sono aumentati sia i ricoveri nei reparti psichiatrici ospedalieri sia le consulenze psichiatriche nei pronto soccorso. Si è registrato anche un incremento dei casi di autolesionismo intercettati nei PS, segno di un bisogno crescente di interventi rapidi e mirati.

Dal punto di vista delle risorse umane, si è assistito a una lieve riduzione del numero di psichiatri, assistenti sociali e terapisti della riabilitazione psichiatrica, mentre sono aumentati psicologi e operatori socio-sanitari. I servizi da remoto, molto diffusi durante l’emergenza sanitaria, sono drasticamente diminuiti, con un ritorno quasi completo alle prestazioni in presenza. Tuttavia, si segnala una riduzione generale del numero complessivo di visite psicologiche e psichiatriche, sia in presenza sia online.

Depressione, cresce la domanda di supporto

Il quadro delineato dall’ISS evidenzia una crescente richiesta di supporto per la salute mentale, con alcune categorie della popolazione particolarmente vulnerabili. Nonostante la riduzione della prevalenza dei sintomi in alcune fasce d’età, persistono diseguaglianze significative legate a fattori economici, sociali e sanitari. La carenza di personale e la diminuzione dei servizi psicologici rappresentano sfide importanti.

Il Centro per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’ISS sottolinea la necessità di rafforzare l’offerta dei servizi in modo coerente con i bisogni della popolazione e con gli standard nazionali. Serve un impegno concreto, soprattutto a livello istituzionale, per rispondere in maniera efficace sia alle nuove richieste emerse dopo la pandemia, sia a quelle già note da tempo nel campo della salute mentale.


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