Non si può dire che nasca sotto i migliori auspici la nuova “compagnia di bandiera” ITA che sarà operativa a partire dal prossimo 15 di ottobre. Domani infatti sarà l’ultimo giorno nel quale potremmo veder volare aerei con la livrea Alitalia.
Questo anche perché non si è ancora sciolto il nodo del marchio che verrà ceduto all’asta, come da indicazione della Commissione Europea, se si troverà una compagnia interessata. La nuova Ita infatti – al momento – prenderà il volo sfoggiando una livrea “provvisoria”.
Come si vede dalle immagini diffuse ieri i velivoli riporteranno sul fianco la scritta “Born in 2021“, con i colori del tricolore italiano.
La speranza dell’Ad Fabio Lazzerini è comunque quella di poter “ereditare”, a cifre ragionevoli, il marchio e la livrea Alitalia. Ragionevoli significa che la nuova compagnia non potrà certo accollarsi l’onere dei 290 milioni di euro indicata dai commissari nella prima gara di appalto, giudicata irrealistica da tutti tanto che la gara è già andata deserta una volta. Rimane anche l’ipotesi dell’affitto del brand che consentirebbe ad Ita di decollare utilizzando gli aerei acquistati senza dover affrontare una un costoso cambio di livrea.
“Ci stiamo affacciando da poco sul mercato, abbiamo iniziato a vendere alla fine di agosto, vendiamo centinaia di migliaia di biglietti a degli eroi che trovano il nostro sito su Internet che è fondamentalmente introvabile”. Queste le affermazioni – polemiche – dell’AD di Ita Fabio Lazzerini intervenendo a una tavola rotonda al TTG di Rimini.
Lazzerini ha infatti spiegato che la Commissione europea ha impedito di usare il sito della vecchia compagnia, obbligando Ita a costruire un nostro sito “introvabile su Google”. In ogni caso – spiega Lazzerini – “abbiamo venduto tanto e stiamo continuando a vendere tanto grazie al mondo del trade che ha abbracciato la nostra impresa coraggiosa con affetto e interesse”.
“Il lavoro che abbiamo da fare ora è quello di recuperare il mercato perso. Le donne e gli uomini che lavorano in Alitalia sono stati eroici – sostiene Lazzerini – perché hanno affrontato un anno terribile in cui qualsiasi compagnia ha fatto fatica. Affrontare la pandemia in amministrazione straordinaria per il quarto anno è stato veramente difficile; non dimentichiamoci che gran parte dei lavoratori di Alitalia è da qualche mese che prendono lo stipendio a singhiozzo”.
Ita perde la Sardegna a favore di Volotea
La gara per i collegamenti da e per la Sardegna, per il periodo dal 15 ottobre 2021 al 14 maggio 2022 non ha purtroppo premiato Ita. Su una base d’asta di 37 milioni al ribasso la Regione ha assegnato la gara alla spagnola low cost Volotea che si è accontentata di 21 milioni rispetto ai 28,4 milioni che sarebbe costato alla Regione Sardegna assicurarsi i collegamenti con il nuovo vettore Ita.
Se dall’esame della documentazione – in corso – non usciranno problemi di irregolarità documentale, dunque sarà la compagnia spagnola il “vettore ufficiale” della Regione che assicurerà i collegamenti tra l’isola ed il continente.
I sindacati sono preoccupati in vista dell’aggiudicazione. «Le decisioni sulle rotte da e per la Sardegna non possono basarsi solo su un fattore economico di ribasso ma hanno fondamentale importanza i servizi che verranno erogati dal vettore che si aggiudicherà i collegamenti – afferma il segretario generale della Uiltrasporti sarda, William Zonca – non faremo un passo indietro se non verranno garantiti i servizi conquistati in questi anni dai sardi. È inammissibile che questi vengano dispersi per motivi puramente economici. La continuità territoriale aerea deve guardare prima ai servizi e poi ai costi economici».