Pericolo scampato per Javier Milei. Il suo partito, La Libertad Avanza, ha vinto le elezioni di midterm in Argentina tenutesi ieri, irrobustendo la sua rappresentanza sia alla Camera dei deputati che al Senato. LLA ha ottenuto circa il 41 e il 42% dei voti nei due rami del Parlamento, diventando la forza politica più votata. Smentiti così molti sondaggi della vigilia. L’affluenza è stata del 67,9%.
Fuerza Patria si è fermato al di sotto del 24,3% e dei 31 seggi. Tra le altre formazioni solo Provincias Unidas ha raggiunto il milione di voti, appena il 5% del totale, portando a casa cinque deputati.
Milei canta vittoria
“Oggi abbiamo raggiunto un punto di svolta, oggi inizia la costruzione di una grande Argentina”, ha detto il presidente 55enne ai suoi sostenitori durante un comizio per la vittoria a Buenos Aires. L’ultra-liberista ha aggiunto che il Paese andrà avanti con quello che ha definito “il Congresso più riformista della storia dell’Argentina”. Milei ha affermato che LLA ha più che triplicato la propria rappresentanza, conquistando 101 seggi alla Camera bassa (rispetto ai 37 precedenti) e 20 seggi al Senato (contro i 6 di prima).
I complimenti di Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è congratulato con il suo alleato per quella che ha definito “una vittoria schiacciante”. “Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro meraviglioso! La nostra fiducia in lui è stata confermata dal popolo argentino”, ha scritto Trump su Truth Social durante un tour in Asia.
Il risultato della provincia di Buenos Aires è stato un’autentica sorpresa. LLA ha espugnato la roccaforte peronista, riscattando la sconfitta nelle elezioni locali del mese scorso. Da quando è entrato in carica nel dicembre 2023, Milei ha avuto come principale obiettivo la riduzione dell’inflazione. L’operazione in questo senso è in buona parte riuscita, ma con costi sociali molto alti. Inoltre la crescita economica, i consumi e la produzione procedono a passo di lumaca.
Le condizioni poste all’Argentina dagli Usa
Nell’accogliere Javier Milei alla Casa Bianca due mesi fa, Donald Trump aveva subordinato esplicitamente il bailout da 20 miliardi di dollari (concesso all’Argentina dalla sua amministrazione) alla permanenza al governo del suo “presidente preferito”.
“Ho sentito che i tuoi sondaggi sono abbastanza buoni, ma credo che saranno migliori dopo questo”, aveva ammonito riferendosi ai miliardi del salvataggio, ribadendo che la posizione degli Usa era “soggetta al fatto della vittoria elettorale perché se vince un socialista avremmo un atteggiamento molto diverso sul nostro investimento”.
Netanyahu si congratula con il suo alleato
Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è complimentato con il presidente argentino Milei, destinatario del Genesis 2025, il Premio Nobel ebraico, per “il suo inequivocabile sostegno a favore di Israele durante uno dei momenti più difficili dalla fondazione dello Stato ebraico”.
“Mio caro amico presidente Milei, Sara, io e lo Stato di Israele inviamo a voi e al popolo argentino le nostre più sentite congratulazioni per la straordinaria vittoria alle elezioni di ieri”. Così ha scritto su X Netanyahu.





