Ben 71 suicidi e 46 tentativi di togliersi la vita, da marzo a oggi in Italia, legati in maniera diretta o indiretta al Coronavirus. Come riporta l’agenzia adnkronos , il bilancio è pesante perché oltre alle conseguenze della crisi finanziaria, contano anche l’isolamento sociale, ben diverso dal distanziamento fisico necessario per il contenimento del contagio; lo stigma nei confronti di chi ha superato la malattia e dei loro cari o familiari; il peggioramento di un disagio psichico già presente ed esasperato dalle difficoltà emerse con la pandemia. A lanciare l’allarme sono gli esperti riuniti al Convegno internazionale di suicidologia e salute Pubblica, organizzato da Sapienza Università di Roma con il sostegno non condizionato della Fondazione internazionale Menarini, in versione digitale online dal 7 al 12 settembre, in occasione della Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio del 10 settembre.
L isolamento sociale ha influito gravemente sui più fragili che soffrivano già di disturbi fisici o psichici. L’angoscia, che ha attanagliato l’animo di imprenditori preoccupati per i debiti e per il futuro, la paura di pazienti che hanno maturato l’idea di non farcela, protagonista di storie dolorose di sofferenza di questi ultimi mesi e gli psichiatri lanciano l’allarme, coinvolgendo anche i media in una campagna di prevenzione che può aiutare chi pensa di non potercela fare.
“Il numero rilevante di casi di suicidio riferiti dai mass media, pur non essendo una rilevazione statistica accurata, indica che nei prossimi mesi il suicidio potrebbe diventare una preoccupazione più urgente, sebbene ciò non sia inevitabile – ha spiegato, all’agenzia AGI, Maurizio Pompili, Presidente del Convegno e Professore Ordinario di Psichiatria alla Sapienza Università di Roma – Del resto, è noto che in seguito a crisi imponenti o emergenze diffuse, il numero dei suicidi cresce: è già accaduto, ad esempio, durante la crisi economica del 2008 con un aumento in Italia del 12% dei suicidi maschi e rischia di accadere di nuovo per gli effetti della pandemia, secondo le nostre analisi potrebbe portare a un preoccupante incremento del numero di suicidi che nei soli Usa è stato stimato di 75.000 persone in più in dieci anni”.
Secondo gli esperti ci sono dei segnali che non vanno sottovalutati
Una persona piu mostra segni – spiegano gli esperti – maggiore è il rischio. Davanti alle difficoltà della vita capita di dare segnali di stanchezza infinita, “il tunnel senza luce in fondo”, ma parlare di voler morire, di essere alla ricerca di un modo per uccidersi, parlare di sentirsi senza speranza o di non avere uno scopo, parlare di sentirsi intrappolati o di provare un dolore insopportabile, parlare di essere un peso per gli altri, aumentare l’uso di alcol o droghe, agire in modo ansioso, agitato o sconsiderato, dormire troppo poco o troppo, ritirarsi o sentirsi isolati, mostrare rabbia o parlare di cercare vendetta, mostrare estremi sbalzi d’umore ono segnali che non vanno sottovalutati .
“Se qualcuno che conosci mostra segni premonitori di suicidio, non lasciarlo solo- raccomandano gli esperti- rimuovi ciò che potrebbe essere utilizzato per il gesto estremo e chiedi aiuto immediato a un medico o a un professionista della salute mentale”.