Erika Kirk, vedova di Charlie Kirk, ha parlato pubblicamente per la prima volta dopo il barbaro assassinio del coniuge, definendolo un “marito e padre perfetto”. Solenne il giuramento di portare avanti la missione politica di Charlie. “Avete acceso un fuoco che farà eco in tutto il mondo come un grido di battaglia”, ha dichiarato con voce commossa dallo studio nel quale suo marito registrava il podcast. La donna ha ringraziato il presidente Donald Trump, il vicepresidente JD Vance e la moglie Usha per il sostegno. Parole d’elogio sono state riservate alle squadre di soccorso che hanno tentato invano di salvare la vita a Charlie.
Il ricordo struggente della vedova Kirk
Erika Kirk ha ricordato l’impegno profuso dal consorte a favore della famiglia americana e il suo amore per i figli. “Charlie disse che, se si fosse candidato, la sua priorità sarebbe stata ridare vita alla famiglia americana. Ma soprattutto amava i suoi bambini e amava me, con tutto il cuore”, ha detto. Ha promesso che il tour universitario di Turning Point Usa proseguirà, invitando i giovani a unirsi al movimento. Lacerante il momento in cui rivolgendosi all’amato, strappato alla vita dalla mano assassina di un giovane carico di odio politico, ha concluso: “Prometto che non lascerò mai morire la tua eredità. Non vedo l’ora di rivederti un giorno. Che Dio vi benedica tutti e che Dio benedica l’America”.
Quella di lady Kirk è una storia particolare. Nata nel 1988 a Scottsdale, Arizona, da una famiglia cattolica molto legata alla comunità, Erika Frantzve ha cercato fin da giovanissima di aiutare il prossimo. A soli 18 anni fondò l’organizzazione Everyday Heroes Like You, con l’obiettivo di “promuovere gli eroi di tutti i giorni nelle nostre comunità che cercano di fare la differenza nelle vite degli altri”. Nel 2012 vinse anche il concorso di Miss Arizona Usa. Una breve parentesi prima di ritornare al suo impegno sociale.
Il video su Instagram e il tributo degli amici di Charlie
La vedova Kirk ha pubblicato sul suo account Instagram un video con le immagini del suo raccoglimento accanto alla bara aperta del marito Charlie. Prostrata, bacia la mano del marito piangendo. Indossa un medaglione con l’aquila testabianca simbolo degli Stati Uniti. La salma di Charlie Kirk è stata riportata a Phoenix da Salt Lake City nell’aereo del vice Presidente JD Vance. “Voi. Tutti voi. Mai. Mai. Dimenticherete mio marito. Mi assicurerò che sia effettivamente così”, ha promesso, lasciando intendere di voler raccogliere il ruolo di attivista di Charlie, fondatore della piattaforma della destra giovanile trumpiana “Turning Point Usa”.
La sedia vuota di Charlie Kirk è rimasta al centro dello studio durante la puntata speciale del suo podcast e programma radiofonico, trasmessa per “commemorare il nostro amico, il nostro caro fratello”, come ha spiegato il produttore esecutivo Andrew Kolvet. “Volevamo così tanto fare questo show per tutti voi oggi. Charlie avrebbe voluto che fossimo qui, si sarebbe arrabbiato se non lo fossimo stati” – ha aggiunto – ammettendo che nessuno potrà mai rimpiazzarlo adeguatamente”.
Alla puntata commemorativa di The Charlie Kirk Show hanno partecipato anche i commentatori amici di Kirk Jack Posobiec, Tyler Bowyer e Blake Neff. “So che la sedia sembra vuota, ma non lo è. In un certo senso, Charlie è l’unica cosa a cui stiamo pensando in questo momento”, ha affermato Posobiec. Neff, visibilmente emozionato, ha evidenziato come Kirk avesse avuto “un impatto drastico” sulla sua esistenza: “Mi ha praticamente restituito la vita e non so come esprimere la mia gratitudine”. Anche Bowyer non è riuscito a trattenere le lacrime: “È stato davvero difficile. Ma siamo riusciti ad darci forza l’uno con l’altro, parlando molto dei ricordi. Credo che la cosa più importante che possiamo fare oggi sia proprio condividere quei ricordi”.
Le parole di Meloni e la vergogna di Odifreddi
L’assassinio di Charlie Kirk sta facendo discutere molto in Italia. “Charlie Kirk: è ora di denunciare questo clima di odio insostenibile”, ha scritto la premier Giorgia Meloni su ‘X’ ribadendo la sua linea sul caso alla festa nazionale dell’Udc in corso a Roma.
Durissima la replica a Odifreddi. “In questi giorni ho letto molti commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk e ne ho letti altri spaventosi. Uno di questi, è quello di Piergiorgio Odifreddi, intellettuale della sinistra che ha detto che sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa. Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente dire: che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee? o a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee?”.