Il centrodestra stravince in Basilicata
2 a 1. No, non stiamo parlando del derby di Milano, che ha consegnato all’Inter il suo ventesimo scudetto, ma delle elezioni regionali del 2024. Finora, infatti, il centrosinistra è riuscito ad aggiudicarsi per una manciata di voti la Sardegna, mentre il centrodestra ha riconfermato Abruzzo e Basilicata.
Vito Bardi, governatore uscente e candidato del centrodestra (con l’aggiunta del fu Terzo Polo), è stato infatti rieletto con uno schiacciante 56,63%. Piero Marrese, nome su cui alla fine si è registrata la convergenza di PD e M5S in seguito al rocambolesco affossamento di un candidato dopo l’altro, si è invece fermato al 42,16%. Eustachio Follia di Volt ha preso infine l’1,21%.
Interessante analizzare i voti dei singoli partiti. Fratelli d’Italia si è posizionata sul primo gradino del podio, con il 16,29% dei voti. Segue il PD, al 14,96%. Davvero significativo il risultato di Forza Italia, che replica l’ottima performance abruzzese. Il partito di Tajani ottiene infatti il 12,29%, dimostrando una vitalità su cui pochi avrebbero scommesso dopo la morte di Silvio Berlusconi. Divisi da pochi decimali Movimento 5 Stelle (7,73%), Azione (7,67%) e Lega (7,58%).
Il partito di via Bellerio conferma dunque il momento non idilliaco, con le prossime europee che rappresenteranno probabilmente uno spartiacque decisivo. Va comunque evidenziato che si tratta pur sempre di una regione meridionale, dove, dunque, il radicamento leghista risulta minore. Non a caso Salvini ha esultato per una vittoria definita “schiacciante”.
Il peso dei calendiani
Nel centrosinistra, intanto, non mancano le polemiche. Comprensibili visto il lancio di stracci tra il PD e il fu Terzo Polo. In Basilicata, lo ricordiamo, Azione e Italia Viva hanno appoggiato il candidato di centrodestra, dando un contributo non secondario alla sua rielezione. “C’è un pezzo del centrosinistra che si è staccato da noi – ha dichiarato Piero Marrese – ed è andato a finire lì e gli ha dato la forza per vincere”. Il riferimento è ovviamente all’ex governatore, il calendiano Marcello Pittella. “Con ogni probabilità – ha commentato Marrese – il vero vincitore è Marcello Pittella con Azione, che è stato determinante per farli vincere”.
Contemporaneamente alle europee, l’8 e 9 giugno si voterà anche in Piemonte e in Umbria. Nel primo caso Partito Democratico e Movimento 5 Stelle andranno divisi. Nel secondo, invece, saranno alleati. Difficile che un campo “largo” in queste condizioni riesca a intercettare il gradimento degli elettori. Anche in questo frangente le europee rappresenteranno forse un punto di non ritorno.





