Nel corso dell’intervista concessa a Lisa Bernardini di Italia Report USA, il conte Gaddo della Gherardesca – imprenditore, scrittore e discendente diretto del celebre Ugolino immortalato da Dante – ripercorre con vivace lucidità la storia della propria famiglia e la sua personale visione dell’Italia contemporanea. Una narrazione che rivela anche i legami con gli Stati Uniti e l’orgoglio per le radici maremmane e toscane.
Dalla Maremma pisana al cuore di Milano
Della Gherardesca racconta di essere il primo della sua linea ad aver lasciato la Toscana per stabilirsi a Milano, “dove tutto accade”. La sua traiettoria imprenditoriale si è sviluppata in più settori – dalla farmaceutica al vino, fino alla pubblicità – sempre mantenendo un approccio etico e concreto.
La difesa della vera nobiltà
Difende con decisione l’onorabilità delle antiche famiglie italiane, spesso fraintese o stigmatizzate, ricordando figure come Montezemolo, Galateri di Genola e Pandolfini come esempi di nobiltà moderna, fatta di impegno civile e dedizione professionale. “Non siamo padroni né padrini”, afferma, “ma persone che hanno servito il Paese con onestà, pagando le tasse e rispettando le regole”.
Il legame con gli Stati Uniti
Ripercorrendo la storia del casato, della Gherardesca sottolinea il legame indissolubile con la Toscana, culla della sua famiglia da dodici secoli. Ricorda antenati illustri come Fazio Novello, fondatore dell’Università di Pisa, e il contributo dei suoi avi alla valorizzazione del paesaggio, come la piantumazione di centinaia di migliaia di pini e la tutela del territorio di Castagneto Carducci, oggi conosciuto nel mondo per i vini di eccellenza. Accenna anche alla tradizione navale della famiglia, dal cantiere di Donoratico fino alle barche oggi utilizzate dal team olimpico statunitense di canottaggio, a testimonianza dei duraturi rapporti con gli USA.
Il racconto di una vita: “Il tempo di una volta”
Nel suo libro Il tempo di una volta (Rizzoli-Mondadori), Gaddo della Gherardesca rievoca con ironia e affetto un’Italia perduta, fatta di valori, affetti e buon senso. “Ho scritto per fissare i ricordi prima che svanissero”, spiega, definendo l’opera un atto di gratitudine verso chi lo ha accompagnato nel suo percorso umano e professionale. Tra i principi che considera più preziosi emergono etica, ironia e attenzione per gli altri, elementi che considera essenziali per una società sana.
L’eccellenza del vino italiano a Miami e New York
Infine, il conte parla della sua passione per il vino: un Brunello, un Bolgheri, un Vermentino e un Rosé (“Sibilla”, in omaggio alla sorella). I suoi vini, già apprezzati da Cipriani New York e presenti anche a Miami, rappresentano la continuità di una tradizione familiare che unisce l’eccellenza toscana al gusto internazionale. “È un hobby”, conclude sorridendo, “ma se lo faccio per me, perché dovrei farlo male?”.




Complimenti. Quando storia, eleganza, cultura si intersecano con nobiltà d’ animo
Sono arrivato a leggerlo oltre la metà e penso di divorato anche questa sera quando andrò a letto.
Leggerti e ritrovarti in ogni sillaba è sempre meraviglioso
Gaddo non finirai mai di piacere a tutti per la tua gentilezza, eleganza e amore per ogni cosa che fai e dici
Voglio leggerlo anche io per trovare conforto e condivisione ….provo da un bel po’ di tempo lo stesso dtruggimento nostalgico (ebbene si’, nostalgico…) di un’Italia che non c e piu. Ovviamente da punti di vista diversi….