Florida, oltre 5 milioni gli elettori repubblicani registrati
La Florida è sempre più repubblicana. A confermarlo i dati sugli elettori registrati, che vedono un ulteriore aumento della forbice tra GOP e dem. Secondo i supervisori elettorali, infatti, gli elettori repubblicani attivi hanno raggiunto le 5,33 milioni di unità, contro le 4,33 dei democratici. Un dato che rende il divario attuale il più grande dalla fine degli anni Ottanta. In questo modo i repubblicani rappresentano il 37% degli elettori del Sunshine State, mentre i democratici il 29%. Il restante 34%, invece, non si è ufficialmente schierato.
Ma quali sono i fattori che stanno rendendo sempre più convinta l’adesione al GOP? Iniziamo col dire che qui, come in molti altri Stati Usa, si assiste a una forte polarizzazione. Non sono rari i casi di cittadini che cambiano lo Stato di residenza in base alle proprie convinzioni politiche. La Florida sta dunque diventando una meta sempre più ambita per chi condivide politiche conservatrici e securitarie. Non solo, in questo Stato si assiste a una politica fiscale davvero favorevole: sia per le aziende, con un’aliquota fiscale tra le più basse d’America, che per le persone fisiche, che non subiscono alcuna imposta sul reddito.
Vi sono poi ragioni più “tecniche”, tra cui il fatto che in Florida per votare alle primarie occorre appunto essere registrati (elemento, tuttavia, che vale ovviamente per entrambi i campi). L’anno scorso, inoltre, la Florida ha varato una legge per contrastare le organizzazioni esterne di registrazione degli elettori. Questo ha provocato la riduzione nelle liste di alcune categorie di persone, come gli studenti fuori sede o le minoranze etniche, storicamente più vicine ai democratici.
Ad ogni modo, la parabola dei latino-americani invita a evitare semplicismi, molto diffusi tra chi segue la politica Usa dall’esterno. In altre zone d’America questa comunità può aver sviluppato una vicinanza maggiore verso i dem. In Florida, tuttavia, sta avvenendo l’esatto opposto. C’è chi, provenendo da Paesi come Cuba e Venezuela, ha introiettato nel DNA una forte avversione verso il socialismo. Chi, semplicemente, all’ideologia liberal ha opposto una visione legge e ordine che in questo Stato trova terreno fertile.
Pur non essendo da molto tempo uno “swing state”, alcune dinamiche che si stanno verificando in Florida possono dirci molto sull’America che verrà. La federazione vede infatti un mosaico di Stati sempre più diversi tra loro, la cui sintesi diventa ogni giorno più difficile.





