Una flat tax per ripopolare l’Appennino Centrale
I terremoti del 2009 e del 2016 rappresentano una ferita ancora aperta per tutti gli italiani. Per questo sempre più interesse sta suscitando una misura messa in campo dal Belpaese per rilanciare l’Appennino Centrale. La ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2009 è quasi completata. Diversa invece la situazione per i piccoli centri devastati nove anni fa. Ad ogni modo, non si può che lodare l’estensione della flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero (da almeno un lustro), disposti a trasferirsi in queste zone.
Attenzione: tale misura vale sia per gli italiani expat che per i pensionati stranieri. Entrambi potranno usufruire di tale agevolazione per un periodo di 9 anni. Essa riguarderà però solo i redditi prodotti all’estero.
Questa mattina, nella sala Montecitorio di Palazzo Wedekind (Roma), è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Un momento decisivo: si punta infatti a raggiungere l’immensa platea dei potenziali beneficiari in giro per il mondo. Ecco dunque che un ruolo importante lo giocheranno sia i Comites che tutta la rete diplomatico-consolare e delle Camere di Commercio.
Il Commissario Castelli: “La chiave per la rinascita”
“È giunto il momento – ha affermato il Commissario Castelli, le cui dichiarazioni sono state riprese da Affari Italiani – di uscire dall’ombra e dare piena visibilità a una norma che consente a un pensionato estero di godere di una tassazione fortemente agevolata su tutti i redditi prodotti all’estero. La flat tax al 7% può davvero diventare una chiave per la rinascita dell’Appennino centrale”.
“Sicurezza e sostenibilità – spiega sempre Castelli – sono i due capisaldi della strategia per la rinascita dell’Appennino Centrale. Se la ricostruzione rappresenta il primo strumento per contrastare lo spopolamento, la flat tax al 7% è la misura che può dare nuova linfa al tessuto economico e sociale. Parliamo di borghi ricchi di storia, arte e natura: un patrimonio unico, oggi più che mai pronto ad accogliere chi cerca uno stile di vita ‘slow’ e sostenibile”.





