La vittoria in Abruzzo archivia la débâcle sarda
“Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato – così Giorgia Meloni commenta sui social la vittoria del centrodestra in Abruzzo – Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al Centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie!”
Nonostante i timori iniziali, causati dall’inaspettata sconfitta in Sardegna, il centrodestra riesce a conseguire l’ennesima vittoria. Marco Marsilio, infatti, ottiene il 53,5% delle preferenze (quasi 310mila voti), contro il 46,5% (oltre 269mila) dello sfidante, Luciano D’Amico, appoggiato dal “campo largo” PD-M5S. Andando invece ad analizzare i voti dei partiti, si nota come Fratelli d’Italia (di cui fa parte lo stesso Marsilio) conquisti il primo gradino del podio con il 24%. Buona la performance del Partito Democratico, con il 20%, mentre Forza Italia ottiene un risultato eccezionale, arrivando al 13,2% e doppiando la Lega, al 7,6% (questa a pari merito con la lista civica Abruzzo Insieme, appoggiante D’Amico). Sesto il Movimento 5 Stelle, al 7%. La formazione di Giuseppe Conte alle ultime regionali, nel 2019, aveva preso un ben più sostanzioso 19,7%, registrando quindi un calo davvero notevole.
Il “campo largo” non convince
Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, ha definito “ottimo” il risultato di Forza Italia. “Una conferma del nostro ruolo fondamentale […] Dedichiamo la vittoria a Silvio Berlusconi” ha aggiunto. Incontenibile la soddisfazione nel comitato elettorale di Marsilio. “Mai negli ultimi 30 anni un presidente era stato riconfermato – ha precisato il governatore dell’Abruzzo – è stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro. Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere per completare un’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo”.
Per la coalizione di governo vincere in Abruzzo era fondamentale soprattutto dopo gli errori commessi in Sardegna, che avevano acceso le speranze di Schlein e Conte in un possibile campo largo. Un’opzione, questa, che si appresta peraltro a fronteggiare nuovi ostacoli. Sì, perché tra pochissimi giorni si chiuderà la presentazione delle liste in Basilicata, dove si voterà il 21-22 aprile. A differenza di Sardegna e Abruzzo, in Lucania il candidato dem Angelo Chiorazzo non convince i grillini, che quindi potrebbero andare separati. Salvo errori clamorosi da parte del governo, dunque, la tenuta dell’esecutivo non è in discussione. Al momento il centrodestra sembra avere un’autostrada di fronte a sé.
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