Trump-Musk: la resa dei conti
Che la luna di miele tra Donald Trump ed Elon Musk non sarebbe durata per sempre era stato prefigurato da molti. Permaneva tuttavia il sospetto che dietro tale profezia vi fosse più la volontà di denigrare la nuova amministrazione che un’attendibile ricostruzione dei fatti. Gli avvenimenti si sono incaricati di dare ragione agli smaliziati. Trump e Musk, evidentemente, sono personalità troppo carismatiche e catalizzanti per poter andare d’accordo.
Il patron di SpaceX, Tesla e X ha infatti dato dell’ingrato al tycoon, senza il quale, secondo lui, “non avrebbe vinto le elezioni”. L’appena pensionato DOGE, inoltre, martedì aveva attaccato pesantemente la legge di bilancio. Musk l’aveva definita “un enorme, scandaloso e clientelare disegno di legge. Si vergogni chi l’ha votato”. Frasi che hanno dato il via all’escalation attuale tra i due miliardari.
Musk ha inoltre accusato il Presidente americano di essere nelle famigerate liste di Jeffrey Epstein. “È ora di sganciare la bomba – ha twittato nei giorni scorsi – Donald Trump è nei file Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici”. Una ricostruzione categoricamente smentita dall’avvocato del defunto, David Schoen.
“Elon si stava esaurendo. gli ho chiesto di andarsene […] è semplicemente impazzito”, ha commentato Trump. Secondo l’inquilino della Casa Bianca, l’ex alleato non avrebbe gradito la rimozione degli incentivi per i veicoli elettrici. A sua volta Musk è partito alla carica, inaugurando addirittura un sondaggio circa la possibilità di fondare un nuovo partito. “È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l’80% della popolazione di mezzo?”, il quesito posto ieri sul proprio profilo.
La consultazione durerà 24 ore. A 11 ore dalla fine hanno votato oltre 4 milioni e 300mila utenti. Il “sì” sarebbe in vantaggio con l’81%. Certo, da un punto di vista elettorale un tale numero non ha alcun peso (non possiamo infatti sapere la nazionalità di chi si è espresso, né quanti abbiano utilizzato account multipli, giusto per segnalare alcune delle criticità). Eppure conferma il livello del malcontento di Musk, nonché l’ipotesi che egli voglia scendere in prima persona nell’agone politico, dopo la breve esperienza nell’amministrazione Trump. A prescindere da cosa succederà, ad ogni modo, una cosa è certa: l’America non sarà più la stessa.






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