L’Italia nella Siria post Assad
Non sono tempi per cuori deboli. Certo, in Medio Oriente non lo sono mai stati ma il tornante attuale è particolarmente incandescente. Per questo l’Italia prova a non farsi trovare impreparata, implementando i suoi interlocutori nella regione. A tal fine, il 23 e 24 dicembre una delegazione di alto livello ha visitato la Siria per la prima volta dopo la caduta di Bashar al Assad.
Questa è stata composta da Maurizio Greganti (Direttore Mediterraneo e Medio Oriente del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e da Carlo Batori (Direttore per gli Interventi di Cooperazione), con il supporto di Stefano Ravagnan (Capo missione a Damasco).
Il ministro degli Esteri siriano ad interim, Hassan Al Shibani, ha comunicato di aver attivato una cellula di crisi per proteggere la comunità cristiana in vista delle festività natalizie. I diplomatici italiani hanno ribadito la necessità di un processo politico che eviti settarismi e discriminazioni etnico-religiose. Una menzione particolare, inevitabilmente, ha riguardato i diritti delle donne. Da evidenziare, peraltro, come tali richieste siano propedeutiche a rimuovere il regime sanzionatorio cui è sottoposta la Siria.
“L’Italia ha un atteggiamento di apertura verso il nuovo corso avviato in Siria” ha dichiarato il ministro Tajani. “È stata sempre vicina al popolo siriano, soprattutto dal punto di vista umanitario, come avvenuto in particolare da ultimo in occasione del tragico terremoto che ha colpito il Paese nel 2023”.
Gli impegni italiani con Damasco
“L’Italia – si legge nel comunicato stampa ufficiale della visita – ritiene essenziale preservare l’integrità territoriale della Siria, come pure un atteggiamento costruttivo delle nuove Autorità di fatto verso tutti i Paesi vicini e sul piano regionale. Da parte italiana si considera fondamentale salvaguardare la piena indipendenza della nuova Siria, al riparo di ogni interferenza esterna. In questo contesto, si apprezza l’annunciato impegno delle nuove Autorità a negare l’utilizzo del territorio nazionale da parte di organizzazioni terroristiche”.
“La delegazione diplomatica – prosegue la nota – ha indicato che l’Italia è pronta a contribuire alla ripresa della Siria con importanti interventi di cooperazione, in particolare valorizzando le Organizzazioni della Società Civile italiane già presenti sul campo, e a varare un primo pacchetto di iniziative, che il ministro Tajani ha chiesto di predisporre, da realizzarsi anche attraverso una presenza permanente di esperti della Cooperazione Italiana a Damasco”.





