Pasticcio PD – 5 Stelle in Basilicata
Dal “vento è cambiato” al “si salvi chi può” è stato un attimo. Neanche il tempo di festeggiare per la vittoria in Sardegna che il campo largo sembra destinato a una nuova serie di sconfitte. Dopo l’Abruzzo, infatti, dove PD e 5 Stelle hanno perso ma quanto meno sono stati in partita, in Basilicata il disordine regna sovrano. Tanto da convincere Calenda ad appoggiare apertamente il centrodestra.
Inizialmente l’esponente dem, Angelo Chiorazzo, aveva fatto un passo indietro vista la contrarietà del Movimento 5 Stelle alla sua candidatura. Democratici e pentastellati sembravano aver trovato allora la quadra sul nome di Domenico Lacerenza. Questo, già Direttore del Dipartimento di chirurgia dell’ospedale di Potenza, era stato annunciato in pompa magna la scorsa settimana, provocando però l’insofferenza della base democratica. La direzione regionale del partito aveva infatti lamentato l’assenza del dovuto confronto con i leader nazionali, minacciando persino una scissione.
“Ritirare la candidatura di Domenico Lacerenza o promuoviamo il polo dell’orgoglio lucano” l’aut aut di Giovanni Petruzzi, che ha fatto saltare per l’ennesima volta il banco. Lacerenza si è infatti sfilato, mentre Conte e Schlein ci riprovano ora con Piero Marrese, ex presidente della provincia di Matera, ultimo protagonista in ordine temporale di questa soap opera in salsa lucana.
Calenda e Renzi col centrodestra
Il principale pomo della discordia è stato il veto grillino alla presenza di Azione nella coalizione di centrosinistra. “È il M5s – aveva commentato a caldo Carlo Calenda – che ormai decide la politica della sinistra, ad aver escluso Azione e ne abbiamo preso atto. Nessun problema. Io fino a ieri mattina [mercoledì n.d.r] ho parlato con Elly Schlein per capire quale era il loro orientamento di candidatura e mi ha detto che non lo avevano. Dopo di che ho appreso dalle agenzie che c’era stato un tavolo di una coalizione molto spinta a sinistra. Auguri, che devo fare? […] Ormai c’è una leadership del centrosinistra che è la leadership di Giuseppe Conte”.
“Bardi – aveva continuato Calenda – è un moderato, un europeista, un uomo delle istituzioni, non il ‘trux’. Valuteremo e decideremo. Non è un scelta, è una constatazione: il centrosinistra ci ha escluso, noi lì siamo molto radicati e molto forti, facciamo verifiche di volta in volta sulla qualità del candidato”.
L’annuncio ufficiale è arrivato oggi
Riflessioni che il caos nel centrosinistra ha ulteriormente consolidato. Dopo le frizioni interne ai dem e al ritiro di Lacerenza, Calenda si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. “Pd e M5s sono dilettanti allo sbaraglio, è un suicidio politico. Io non ho nulla in comune con loro. Questo non è fare politica. In Basilicata ero rimasto al veto di Conte. Non ho più sentito Schlein. È chiaro che sono alleati del centrodestra”. Così si è arrivati all’appoggio ufficiale di Azione a Vito Bardi, annunciato oggi dal segretario lucano Donato Pessolano e dal consigliere regionale Marcello Pittella. Un endorsement che assume un valore significativo in ottica nazionale, dove il “campo largo” si è del tutto alienato il nuovo “centro”.
“Lo spettacolo di queste ore di candidati ritirati, rilanciati e bruciati; i conflitti interni al Pd e al M5S, l’assenza di qualsiasi ragionamento sul programma – si legge nel comunicato ufficiale – dimostrano che governare una regione con veti e conflitti non è possibile. E a questo soprattutto si dedica la sinistra lucana. Avendo preso atto di questa situazione l’indicazione arrivata dalla direzione regionale del partito, condivisa dal segretario nazionale, è stata quella di strutturare un’alleanza programmatica, con obiettivi chiari e su punti ben precisi con la coalizione di centrodestra. Abbiamo incontrato il candidato Presidente Vito Bardi e abbiamo condiviso assieme elementi del suo programma sui quali costruire un’intesa”.
Il nodo Piemonte
Problemi ancor più gravi per il campo largo arrivano dal Piemonte. Qui la direzione regionale del PD ha scelto Gianna Pentenero, assessore al Lavoro di Torino, come candidata alle prossime elezioni regionali dell’8-9 giugno. Sfiderà così il governatore uscente, il forzista Alberto Cirio. Peccato che questo modus operandi abbia provocato l’insofferenza dei grillini, che preferiscono a questo punto sostenere un candidato di bandiera.
“Apprendiamo dalle agenzie di stampa – si legge in una nota diramata dal Movimento 5 Stelle Piemonte – la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Registriamo questo cambio di passo e di metodo. Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento illustrerà il proprio programma e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente, convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”.






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