Il primo ministro del Canada Mark Carney ha recentemente lanciato un avvertimento chiaro: anche con una revisione dell’accordo commerciale trilaterale CUSMA (Canada‑USA‑Messico), i dazi statunitensi mirati contro l’industria del legno, dell’acciaio, dell’alluminio, dell’automotive e del settore farmaceutico probabilmente resteranno in vigore.
Secondo Carney, questi settori sono considerati dal governo statunitense veri e propri nodi strategici, troppo sensibili per essere smantellati in un unico accordo globale. “Non si tratta di un semplice accordo commerciale che risolverà tutto”, ha detto, sottolineando come siano necessarie soluzioni separate e mirate.
Carney ha spiegato che settori come l’acciaio, l’alluminio, l’automotive e altri sono considerati dal governo statunitense come asset strategici troppo sensibili per essere smantellati all’interno di un singolo accordo globale.
Durante un recente incontro con Donald Trump, Carney ha affermato che alcune questioni chiave relative a metalli e auto potrebbero essere affrontate attraverso accordi specifici, anche in parallelo al processo di revisione del CUSMA.
La risposta canadese non si è fatta attendere: il Canada ha già segnalato l’intenzione di promuovere trattative settoriali dedicate per contrastare i dazi più gravosi, senza riporre tutte le speranze nella sola rinegoziazione del quadro complessivo. Mentre il confronto entra in una nuova fase, il nodo rimane sempre lo stesso: come coniugare apertura commerciale con protezione delle industrie strategiche e salvaguardia degli interessi nazionali.
Le tariffe USA impattano fortemente su alcuni settori export‑oriented del Canada. Ad esempio, le esportazioni automobilistiche canadesi sono diminuite del 25% da marzo, secondo alcuni dati recenti. I metalli e l’alluminio hanno parimenti visto contrazioni nelle spedizioni verso gli Stati Uniti.
La perdita di investimenti è un tema ricorrente: molte aziende hanno rallentato o rimandato gli investimenti attesi in Canada a causa dell’incertezza tariffaria. Carney ha anche affermato che il rapporto tra Canada e Stati Uniti si sta trasformando: da un’amicizia tradizionalmente stabile a un legame più “transazionale”, basato su interessi strategici piuttosto che su fiducia storica.