Si chiama pastiera e ha origini nel sud Italia, a Napoli, il dolce icona della Pasqua 2021.
Pasqua 2021 sarà memorabile per la riscoperta delle ricette di un tempo che vivono immutate e varcano i confini delle loro territorialità. Quest’anno la ricetta della pastiera batte tutte. Un dolce dalle origini del sud, parte da Napoli e arriva ovunque. Chi si cimenta in casa da giorni con le prove, poiché non è in esecuzione semplice, oppure chi si arrende e la ordina al proprio pasticciere. Una cosa è certa: tutti a Pasqua avranno la pastiera in tavola!
La diffusione
Nel panorama dei dolci legati alla Pasqua tra colomba e uova al cioccolato, la pastiera raggiunge i vertici di gradimento. Piace a grandi e bambini per la semplicità dei suoi ingredienti e per profumo dei fiori d’arancio. Resta un classico nel tempo, rispolverata è apprezzata oltre i confini partenopei. Oggi, da nord a sud è il dolce più gettonato per la Pasqua, i suoi ordini sono addirittura equiparati alla colomba altro classico del periodo.
La leggenda della pastiera napoletana
Mi è capitato di intervistare dei pasticcieri napoletani ai quali ho rivolto la stessa domanda: ma la pastiera da dove viene?
Le risposte sono state discordanti ma fascinose allo stesso tempo. Un pasticciere mi ha raccontato che affondano nella storia greco romana risalente alla sirena Partenope, colei che ha fondato la città Partenopea ossia Napoli. La sirena era un essere bellissimo, dotato di grande fascino femminile la sua particolarità era la doppia coda che le dava una forza sensuale che attrasse e fece innamorare anche Vesuvio.
Partenope si era stabilita nel golfo di Napoli, dove con la sua voce e il suo canto allietava la popolazione che ivi vi permaneva. Nella leggenda, per ricambiare la benevolenza, la fortuna che tale creatura infondeva nella cittadina, gli abitanti una volta all’anno, in primavera, usavano recarle dei doni che avessero dei particolari a lei attribuiti. Lo zucchero rappresentava la dolcezza della voce della sirena, la farina indicava la prosperità e ricchezza delle sue forme, la ricotta l’abbondanza, le uova la fertilità, il grano migliore dell’anno cotto nel latte simboleggiava il legame del mondo vegetale e animale e infine i fiori d’arancio che indicavano il profumo delle coste campane.
La sirena, ben felice di questi regali li avrebbe poi mescolati ed elaborato un dolce. Questo dolce è appunto la pastiera.
Certo gli ingredienti della Pasqua ci sono tutti, ma interessante anche un’altra versione sulle origini di questo dolce. Si racconta che alla corte di Ferdinando II di Borbone per la Pasqua i pasticcieri si fossero impegnati molto per soddisfare le richieste della Regina Maria Teresa d’Austria, conosciuta come “colei che non rideva mai”. Durante il banchetto pasquale dopo un morso alla pastiera lei avesse sorriso, tanto che il re compiaciuto di ciò, ma anche molto goloso, ordinò di cucinare quella torta anche durante l’anno per vedere la moglie sorridere più spesso.
Con il passare dei secoli, ognuno ha attribuito una storia alla pastiera, l’unica cosa certa e che tutti concordano e che sia napoletana e da dov’è partita ad oggi, ovunque ci sia un napoletano sulla terra a Pasqua la tradizione è salvata!
Sofia Petti