È in stato di arresto l’attentatore di Charlie Kirk, 31 anni, influente attivista conservatore e fondatore di Turning Point USA, ucciso durante un suo discorso nel campus della Utah Valley University.
L’assassino, secondo quanto dichiarato dal direttore dell’FBI Kash Patel, è stato catturato, ma non è stata ancora pubblicata la sua sua identità.
L’America è sotto shock. Il giovane, colpito mortalmente da un colpo d’arma da fuoco al collo, sparato da un attentatore individuato su un edificio poco distante, stava parlando a un folto pubblico. L’attentato è avvenuto attorno alle 12:10, ora locale.
Il suono dello sparo e il fuggi fuggi generale. Il video dell’attentato – girato dagli spettatori – ritrae con chiarezza la scena: il giovane oratore è seduto con le gambe incrociate, parla al suo pubblico, quando si vede all’improvviso un enorme flusso di sangue uscirgli dal lato sinistro del collo. È il panico generale.
Immediatamente trasportato in ospedale, Charlie Kirk è deceduto poco dopo.
La morte di Kirk alimenta l’allarme per l’aumento degli atti di violenza politica in America. Leader di entrambi gli schieramenti hanno espresso cordoglio e condanna per l’accaduto. Nel giro di poche ore l’hashtag JusticeForCharlie è stato condiviso da milioni di americani e il messaggio è chiaro: i cittadini comuni condannano trasversalmente la violenza. Ma mentre si afferma il principio della democrazia, il ricordo va a quel 13 luglio del 2024.
Inquietanti somiglianze Kirk-Trump
Difatti, l’episodio presenta inquietanti somiglianze con quanto accaduto quattordici mesi fa, quando l’ex Presidente Donald Trump fu ferito da un proiettile all’orecchio durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania. Anche in quel caso, il colpo fu sparato da lunga distanza – da un tetto vicino – mentre il candidato presidente repubblicano parlava al pubblico.
Salvo per miracolo Trump, ma il bilancio dell’attacco fu terribile comunque: uno degli spettatori fu colpito a morte, mentre altri due furono gravemente feriti.
Due attentati: stessa modalità
In entrambi i casi, la dinamica dell’attacco è simile: un colpo preciso da lunga distanza, in pieno giorno, contro esponenti conservatori di primo piano. Mentre Trump è sopravvissuto, ma solo per miracolo, Kirk non ha avuto la stessa fortuna.
I due attentati si inseriscono in un contesto di crescente polarizzazione politica e radicalizzazione ideologica nel Paese. Gli Stati Uniti stanno vivendo quella che gli esperti chiamano “una nuova fase della violenza politica”.
La certezza è che l’attentato di oggi è un allarme fortissimo, che – senza fare allarmismi – potrebbe rientrare in un piano di destabilizzazione del Paese in vista del voto di midterm del 2026.
E mentre i cittadini comuni restano attoniti davanti a questo efferato attentato, la reazione politica sembra essere trasversale.
Il Presidente Trump, su Truth Social, ha definito Kirk “una leggenda del nostro tempo” e ha ordinato bandiere a mezz’asta in tutto il Paese. Anche leader democratici, tra cui il governatore Gavin Newsom, hanno condannato l’accaduto, invocando unità contro la violenza politica. Il Vicepresidente JD Vance ha parlato di “un attacco alla democrazia e al diritto di parola”, mentre il Senatore Mike Lee (R-UT) ha detto: “Non importa quanto sei in disaccordo con qualcuno, non si risponde con un fucile di precisione”.
Dall’altro lato, anche esponenti democratici hanno espresso sdegno. Il governatore Gavin Newsom (D-CA) ha condannato la violenza politica come “un veleno per la società civile”.
La senatrice Kirsten Gillibrand (D-NY) ha dichiarato: “Chiunque partecipi alla vita pubblica merita sicurezza, a prescindere dalle idee che esprime”.
Anche il mondo accademico e civico sta pubblicando in queste ore messaggi di sdegno per quanto accaduto.
Molti studenti e docenti dell’Utah Valley University hanno pubblicato messaggi di cordoglio e condanna. Alcuni professori hanno scritto che “nessuna controversia giustifica la violenza”, mentre organizzazioni studentesche di orientamenti diversi hanno rilasciato dichiarazioni comuni per difendere la libertà d’espressione.
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