Biden e Trump travolti da azioni giudiziarie, l’America si divide.
Quello che sta accadendo negli Stati Uniti non ha precedenti. Le azioni giudiziarie in corso nei confronti dell’attuale presidente Biden e dell’ex presidente Trump stravolgono quelle che erano le “regole” della campagna elettorale presidenziale.
I capi di accusa fanno più rumore di un qualsiasi spot pubblicitario a cui gli americani erano abituati. La data delle elezioni è lontana, novembre 2024, e la corsa diventa sempre più scivolosa per i due candidati più favoriti nei sondaggi. L’ America si divide in un acceso dibattito che va oltre il confronto politico-elettorale.
Corruzione Biden e figlio
Nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria che coinvolge il presidente Biden e il figlio Hunter. Affiorano ulteriori dettagli sul caso di corruzione che coinvolgerebbe il Presidente Biden.
Secondo i documenti che il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha condiviso ieri con i membri del “House Oversight Committee”, Joe Biden prese i $5 milioni da un dirigente di Burisma Holdings, azienda leader in Ucraina nella produzione di gas naturale.
Il figlio del presidente americano, Hunter Biden, membro del Board di Burisma, pare fosse anche lui parte dello schema corruttivo e che anche lui abbia ricevuto 5 milioni di dollari.
Il nome del dirigente di Burisma che effettuò i pagamenti ai Biden è rimasto coperto dal segreto, ma si sospetta sia il suo stesso Presidente, Mykola Zlochevsky, vista l’importanza della posta in gioco.
Cosa chiedesse in cambio Burisma non è ancora chiaro, anche se si esclude che il pagamento fosse a fronte di servizi professionali offerti da Hunter Biden, totalmente estraneo al business del gas e membro del board solo perché figlio di Joe Biden, vicepresidente degli USA.
Sembra più probabile che il “qui pro quo” sia legato al generoso aiuto economico-finanziario che gli USA stavano pensando di dare all’Ucraina e per il quale a Joe Biden, come vice presidente, era stata data la responsabilità di gestione.
Tutto questo ovviamente dovrà essere verificato e chiarito; i Repubblicani sembrano seriamente interessati a farlo, con o senza l’aiuto del Bureau.
Trump incriminato
Parallelo al caso di corruzione che vedrebbe Biden protagonista, arriva la notizia dell’incriminazione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
A focalizzare l’attenzione degli americani sul candidato alla Casa Bianca più favorito dai sondaggi americani, le indagini di Jack Smith, avvocato e collaboratore del Ministro della Giustizia, Merrick Garland.
Il procuratore speciale, incaricato a novembre scorso di mettere insieme le varie indagini che riguardano l’ex presidente Donald Trump, a completamento del lavoro sui documenti trovati a casa di Trump, è passato all’incriminazione del tycoon.
L’ex Presidente Donald Trump dovrà, quindi, presentarsi martedì prossimo di fronte ad una Corte federale di Miami per render conto di una incriminazione con ben 7 capi di imputazione, che vanno dalla sua gestione di documenti riservati all’ostruzione contro il relativo procedimento giudiziario
A dare la notizia, è stato lo stesso ex presidente, con una serie di post pubblicati sulla sua piattaforma social, Truth: “Non ho mai pensato che fosse possibile che una cosa del genere potesse succedere a un ex presidente degli Stati Uniti, che ha ricevuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia del nostro Paese”, “Io – ha scritto a caratteri maiuscoli – sono un uomo innocente!”.
Nella comunicazione via social, l’ex inquilino della Casa Bianca ha pubblicato anche un video di quattro minuti in cui si rivolge ai suoi sostenitori ribadendo: “Sono un uomo innocente”; “È la più grande caccia alle streghe della storia”; “Mi stanno perseguitando perché guido i sondaggi per le elezioni presidenziali”.
Questa è la seconda incriminazione per Trump nel 2023 dopo quella per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e per la quale si è già dichiarato innocente davanti al Procuratore Distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg.
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