Biden “accorcia” l’Atlantico e scambia l’Egitto con il Messico
Mentre i partiti repubblicano e democratico sono alle prese con le primarie, il presidente in carica sceglie di confermare la propria leadership in un campo dove non teme rivali. Parliamo ovviamente delle gaffe, terreno sul quale nessuno può sfilargli il primato. L’ultima di Biden? Aver indicato il generale al Sisi quale presidente del Messico. Lo ha fatto rispondendo ad una domanda sulla crisi di Gaza nel corso di una conferenza stampa. “Come sapete – ha detto Biden – inizialmente il presidente del Messico Sisi non voleva aprire l’accesso per permettere l’ingresso di materiale umanitario”. Per vedere il video con l’intervento del presidente USA basta cliccare sul presente link. E pensare che appena giorni prima Biden aveva scambiato Macron con Mitterand, morto nel 1996, dicendo di avere incontrato il defunto presidente francese a Berlino nel 2021!
Ironicamente la gaffe di Biden ha seguito di pochi minuti una sfuriata a chi gli faceva domande sulle sue facoltà mnemoniche. I dubbi, oltre ad anni di gaffe inanellate una appresso all’altra (clicca qui per leggere alcune delle più succulente), nascevano in seguito al rapporto del procuratore Robert Hur, il quale ha reso noto come il presidente non sia in grado di ricordare nemmeno la data della morte del figlio, Beau.
Tema tragico, ovviamente, su cui occorre mantenere il massimo rispetto. Argomento però che fa sorgere diversi interrogativi sull’opportunità di un secondo mandato, che nel caso di Biden finirebbe alla veneranda età di 86 anni. Un fattore che potrebbe risultare determinante nonostante il sistema dei “due pesi e due misure” utilizzato dai giudici nei casi Trump e Biden.
Pochi minuti prima della nuova gaffe, il numero uno della Casa Bianca si era indignato con quanto sostenuto da Robert Hur. “Mi dice di non ricordare quando è morto mio figlio, come osa? Non ho bisogno che nessuno mi ricordi quando è morto, quando è mancato”. Peccato aver fatto a strettissimo giro il nuovo scivolone, che sembra proprio confermare la tesi del procuratore.