A Matera la terza edizione degli Stati generali della diplomazia culturale
Si svolgerà oggi presso l’Auditorium Raffaele Gervasio di Matera la sessione istituzionale degli Stati generali della diplomazia culturale. La giornata di domani, invece, sarà dedicata a un dibattito tra gli esperti del settore per affinare la promozione culturale italiana all’estero.
All’inaugurazione della riunione annuale dei direttori degli Istituti Italiani di Cultura sparsi per il mondo parteciperanno diversi ministri ed esponenti del governo. Saranno infatti presenti Antonio Tajani (vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri), Anna Maria Bernini (ministro dell’Università e della Ricerca) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa). Oltre a loro interverranno anche Paola Frassinetti (sottosegretario all’Istruzione e al Merito) e Vito Bardi (presidente della Regione Basilicata).
Quella di Matera è la terza edizione degli Stati generali della diplomazia culturale. Nel 2022, infatti, l’evento si era tenuto a Napoli, mentre nel 2023 è stata la volta di Firenze.
Gli obiettivi della Conferenza e l’intervista di Tajani a Nova
“La conferenza, che si svilupperà tra il 5 e il 6 di novembre – si legge sul sito del MAECI – sarà un’occasione per approfondire l’impegno della Farnesina nel rinnovamento dell’offerta culturale degli Istituti Italiani di Cultura. Tra i temi che saranno trattati: il rafforzamento di proposte innovative in grado di parlare ai giovani nei cinque continenti, la promozione dei nostri territori, l’avanzamento della qualità dell’offerta culturale. L’evento, che si svolge annualmente, rappresenta un importante momento di dialogo sulla promozione culturale italiana nel mondo, scandito da dibattiti, seminari e gruppi di lavoro”.
In occasione dell’appuntamento lucano, Antonio Tajani ha rilasciato un’interessante intervista ad Agenzia Nova. “La cultura – ha spiegato il ministro – è un veicolo straordinario per costruire relazioni internazionali solide e proficue. Assegnare alla cultura un ruolo paritario a quello della politica e dell’economia permette alla diplomazia italiana di creare legami profondi e duraturi tra nazioni, basati sulla condivisione di esperienze e tradizioni comuni. Questo approccio alla diplomazia aiuta a costruire un terreno fertile per la cooperazione internazionale, favorendo un dialogo basato sul rispetto e la comprensione reciproca che riesce a restare aperto anche in contesti di crisi e di conflitto, ove gli altri canali della politica estera incontrano invece più costrizioni”.





