Il 12 novembre è la Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali
Erano le 10.45 (ora locale) del 12 novembre 2003 quando quattro kamikaze su due veicoli imbottiti di esplosivo si lanciarono contro la base italiana Maestrale, a Nassiriya, in Iraq. Furono 28 le vittime. Tra queste 19 gli italiani uccisi, 12 dei quali appartenenti all’Arma dei Carabinieri, 5 all’Esercito e 2 i civili.
Non a caso il 12 novembre è stato scelto come data per celebrare annualmente la Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
Il messaggio di Mattarella
Per celebrare questa ricorrenza, il Capo dello Stato ha indirizzato un messaggio al Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, la Repubblica rinnova il suo commosso pensiero a quanti hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale, testimoniando con coraggio e dedizione il valore della solidarietà e dell’impegno per la pace tra i popoli”, esordisce Mattarella.
“Dalle vittime in Congo nel 1961 a Nassiriya e sino ai conflitti più recenti, hanno operato per la Patria e per la causa della solidarietà internazionale – prosegue il Presidente della Repubblica – portando aiuto e speranza a popolazioni oppresse da guerre, povertà e ingiustizie. Oggi il mondo è attraversato da nuove e dolorose ferite: dall’area del Sahel al conflitto che coinvolge tutta l’area mediorientale, alla guerra che da oltre tre anni insanguina il suolo ucraino, continuano a cadere vittime civili innocenti. Queste tragedie, alimentate da odio e contrapposizioni, rischiano di allargarsi, di rinfocolare conflitti sopiti e di travolgere intere regioni, generando instabilità, forme di neocolonialismo e nuovi pericoli per la sicurezza internazionale”.
“L’Italia – termina la missiva – fedele alla propria tradizione di dialogo e di cooperazione, continuerà a contribuire con determinazione alle missioni internazionali mettendo a disposizione, nelle aree di crisi, il proprio personale militare e civile. Un impegno che riflette i valori sanciti dalla nostra Costituzione e il profondo senso di umanità che anima la nostra comunità nazionale. I militari e i civili impegnati oggi nelle zone di conflitto sanno di poter contare sul sostegno e sull’affetto degli italiani. A loro, e alla memoria di quanti hanno donato la vita per il bene comune, va la riconoscenza della Repubblica”.
12 novembre, l’omaggio ai Caduti del Ministero della Difesa
L’anniversario dell’attentato è stato ovviamente ricordato anche dal Ministero della Difesa. “Un giorno che ha segnato per sempre la storia del nostro Paese – si legge sul sito ufficiale – Un dolore improvviso, profondo, che ha attraversato terre lontane per arrivare dritto al cuore dell’Italia. Diciannove italiani caddero a causa di un vile attentato, diciannove vite spezzate. Da allora, Nassiriya è divenuta un simbolo: di sacrificio, di servizio, di riflessione”.
“Oggi, ventidue anni dopo – prosegue il Dicastero – nella giornata dedicata ai Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, la famiglia della Difesa si ferma a ricordare. Ricorda chi non è tornato. Ricorda chi ha lottato per salvare i propri commilitoni e si stringe intorno a chi porta ancora sul corpo e nel cuore i segni della fedeltà al Giuramento prestato. Perché la Difesa non dimentica. E il ricordo resta vivo”.
Il ringraziamento della premier Meloni
“In occasione di questa giornata – ha scritto la premier Giorgia Meloni sui social, dopo aver ripercorso la dinamica dell’attentato – voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che operano nelle missioni internazionali di pace, mettendo a rischio la propria incolumità a difesa dei nostri valori e della sicurezza di tutti noi. Proprio come quei servitori dello Stato che a Nassiriya hanno dato la vita per l’Italia e per compiere fino alla fine il loro dovere. Figli della nostra Patria che sono partiti con coraggio, portando con sé valori di pace, onore e servizio. A tutti loro e alle loro famiglie va, ancora oggi e per sempre, il nostro pensiero commosso e grato. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio”.




