Immerso nel verde del Parco Regionale dei Colli Euganei, a soli ventisei chilometri da Padova, Arquà Petrarca è un borgo medievale che conserva intatte le sue origini romane. La sua storia e il nome stesso sono indissolubilmente legati al celebre poeta del Canzoniere, Francesco Petrarca, che qui volle trascorrere gli ultimi anni della propria vita, dal 1370 al 1374. Il fascino di questo luogo, con i suoi ottanta metri d’altitudine e le atmosfere senza tempo, continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo, confermando il borgo tra i più belli d’Italia.
Prima dell’arrivo del grande letterato, Arquà era un villaggio pressoché sconosciuto, ai margini degli eventi storici nonostante la sua antichissima frequentazione umana. Il soggiorno del Petrarca diede improvvisamente un’immagine nuova al paese, che in seguito alla morte del poeta divenne col tempo meta internazionale di una sorta di “pellegrinaggio artistico-letterario”, nonché luogo ambito dalla nobiltà veneta per l’edificazione di ville gentilizie.
La Casa del Petrarca: un museo della memoria
La casa del poeta ha conservato abbastanza fedelmente la fisionomia trecentesca, con una loggetta a due archi aggiunta nel 1546. All’interno sono custoditi alcuni cimeli interessanti e le pareti sono affrescate con opere in parte originali e in parte posteriori, queste ultime dedicate alle opere del Petrarca. Oggi è anche sede di un museo e di una mostra fotografica dedicati alla sua vita, alla sua opera, al borgo e al territorio circostante.
La visita suscita ancora oggi forti emozioni ed ogni anno la Casa del Petrarca è meta di migliaia di visitatori, dai semplici turisti agli amanti della letteratura, rinnovando così una tradizione che risale al Grand Tour e che ha visto venire qui autori del calibro di Byron, Shelley e Foscolo, quest’ultimo ispirato da Arquà per alcune delle pagine più intense de “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.
La tomba del poeta e la Chiesa di Santa Maria Assunta
Nella piazza che porta il suo nome, sul sagrato della parrocchiale di Santa Maria Assunta, si trova la tomba del Petrarca, un’arca in marmo rosso di Verona ispirata agli antichi sarcofagi romani. Fu costruita sei anni dopo la sua morte dal genero Francescuolo da Brossano, secondo il volere dello stesso defunto.
Della chiesa si hanno notizie sin dal 1026. All’interno merita attenzione l’altare centrale, proveniente dall’eremo del monte Rua, opera dello scultore Francesco Rizzi della scuola del Bonazza, composto dalla statua della Vergine e dell’Arcangelo Gabriele, due Busti di Santi e due Angeli. La grande pala dell’Assunta, dietro l’altar maggiore, è opera di Palma il Giovane. Particolarmente suggestivi sono gli affreschi di scuola veneto-bizantina e post-giottesca emersi durante i restauri del primo Novecento.
L’Oratorio della Santissima Trinità e la Loggia dei Vicari
Dell’Oratorio si hanno notizie certe a partire dal 1181, anche se sicuramente preesisteva. Chiesa molto cara al Petrarca, poiché vi era solito recarsi a pregare, si presenta con una struttura di impianto romanico a un’unica navata con travature scoperte e tetto a capanna.
Accanto all’oratorio si trova la Loggia dei Vicari, di origine duecentesca, luogo deputato per le riunioni e la discussione dei problemi tra i capifamiglia e i Vicari. Nel 1828 il tetto fu demolito e la loggia rimase scoperta sino al novembre 2003, quando il Comune di Arquà Petrarca ha dato inizio ai lavori che hanno portato la Loggia ad avere nuovamente una copertura, questa volta con un’innovativa struttura in vetro e rame che dona effetti cromatici suggestivi.
Passeggiate e panorami
Il borgo si presta a essere esplorato a piedi, perdendosi tra le strette viuzze acciottolate che si aprono su piazzette e balconi panoramici. Il contesto del parco regionale dei colli Euganei è unico nel suo genere e numerosi sentieri partono dal borgo conducendo verso luoghi incantevoli. Nei dintorni di Arquà Petrarca si trova il laghetto della Costa, situato in località Battaglia Terme. Dal 2012 è diventato sito Unesco, in quanto sul fondo del lago sono state trovate tracce e reperti di un villaggio su palafitte, risalenti all’età del bronzo.
Cosa mangiare: giuggiole e sapori dei Colli Euganei
La vera protagonista gastronomica di Arquà Petrarca è senza dubbio la giuggiola. La giuggiola è il frutto prodotto dalla pianta del giuggiolo, un piccolo arbusto coltivato sia per i suoi frutti sia come pianta ornamentale. Si presenta di forma ovoidale con buccia sottile e liscia di colore rosso scuro tendente al marrone, mentre la polpa ha una consistenza compatta e farinosa ed è di colore giallo chiaro. Il sapore dolce e leggermente acidulo ricorda quello della mela.
Il liquore Brodo di Giuggiole si ottiene dall’infusione della giuggiola, è un prodotto raffinato ed esclusivo, tipico della piccola cittadina di Arquà Petrarca. Qui da molto tempo si è conservata la produzione artigianale di questa particolare bevanda, nel pieno rispetto della ricetta originale. Il frutto, ricco di vitamina C, viene utilizzato anche in confetture, tisane, marmellate, distillati e liquori. Una prelibatezza da non perdere è lo Spritz euganeo, aperitivo ideato dall’Enoteca di Arquà, con tanto di stecchino con giuggiola al posto della classica oliva.
L’altra eccellenza territoriale è l’olio d’oliva che viene celebrato il 16 novembre con la festa dell’olio novello. Negli stand gastronomici si assaggiano le specialità locali, tra cui baccalà e polenta, ‘schissotto’ con la salsiccia – un particolare pane condito e non lievitato – e buon vino locale.
Le feste tradizionali
Ogni anno nella prima e nella seconda domenica di ottobre si svolge la Festa delle giuggiole ad Arquà Petrarca sui Colli Euganei. Sbandieratori e tamburini, processione, figuranti in costume d’epoca tra cui anche Francesco Petrarca e Laura torneranno a vivere per le vie di Arquà. Nel corso della manifestazione non mancheranno i mercatini con i prodotti di Arquà Petrarca e gli stand gastronomici presso i quali degustare prodotti e vini dei Colli Euganei.
Il territorio offre anche ottimi vini, in particolare il Fior d’Arancio DOCG, perfetto accompagnamento per i piatti tipici veneti che troverete nei numerosi ristoranti e trattorie del borgo.
Come arrivare ad Arquà Petrarca
In automobile – C’è un parcheggio davanti all’ingresso principale, il parcheggio Via Valli in Via Fontana. Il parcheggio è a pagamento (1,20 euro all’ora). L’uscita dell’autostrada A13 è quella di Terme Euganee. Fuori dal casello, girate a sinistra e seguite le indicazioni per il borgo del Petrarca. Da Milano, percorrere l’A4 fino a Noventa Vicentina, quindi proseguire sulla SP89 e Strada Provinciale 21.
In treno – Le due stazioni più vicine sono Abano Terme e Monselice. La linea ferroviaria è la Bologna-Venezia. Da entrambe le stazioni è possibile prendere autobus delle linee Busitalia Veneto che collegano con il borgo.
Il centro storico di Arquà Petrarca è una zona a traffico limitato (ZTL) da marzo ad ottobre, inclusi tutti i fine settimana.
Il periodo migliore per visitare Arquà Petrarca è la primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-ottobre), quando i colori dei Colli Euganei sono particolarmente suggestivi. La visita del borgo richiede circa mezza giornata, che può essere integrata con l’esplorazione dei dintorni o la visita ad altri borghi medievali vicini come Monselice, Este e Montagnana.
Il borgo è facilmente percorribile a piedi e offre numerosi punti panoramici da cui ammirare il paesaggio circostante. Per gli appassionati di cicloturismo, è possibile noleggiare mountain bike per esplorare i sentieri del Parco Regionale dei Colli Euganei.