De Luca in testa alla protesta
La manifestazione organizzata oggi a Roma contro il progetto di autonomia differenziata e il blocco dei fondi per la coesione e sviluppo è stata occasione di forti tensioni su più fronti. Primo fra tutti il corteo, che ha visto non poche scaramucce tra le centinaia di partecipanti alla manifestazione e le forze dell’ordine. In particolare, quando il governatore della regione Campania Vincenzo de Luca ha tentato di procedere alla testa del serpentone verso la sede del governo ed è stato bloccato da un cordone di polizia ci sono stati scontri e tafferugli tra manifestanti e agenti di Digos e polizia. Molti dei sindaci che hanno preso parte all’iniziativa e sono rimasti coinvolti negli scontri hanno denunciato sui loro profili social di essere stati caricati dagli agenti.
“Siamo arrivati davanti al ministero della Coesione – ha detto De Luca alla stampa – dove sono degli stakanovisti: non c’era nessuno, non c’era il ministro, non c’era un sottosegretario, non c’era un funzionario che stava giocando a tennis. Ci hanno spintonato, poi hanno detto che una delegazione poteva salire, ma sopra non c’era nessuno. Allora sono andato verso Palazzo Chigi, ma una barriera di polizia ci ha bloccato. Hanno detto che poteva passare solo il Presidente, e così sono andato io. Ma a Palazzo Chigi, non c’era Mantovano, non c’era nessuno. Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti”.
La manifestazione contro il governo
De Luca ha tenuto un comizio improvvisato in piazza Santi Apostoli dove centinaia di sindaci di centrosinistra provenienti dal sud Italia, e in particolare dalla Campania si sono raccolti rispondendo all’appello del governatore campano contro il Ddl Calderoli. Tra la folla spuntavano numerosi cartelli contro il progetto del governo: “L’Italia è una e indivisibile, siamo sindaci della Campania, siamo sindaci italiani, non stiamo a difendere partiti ma solo a rivendicare i diritti della nostra terra e lo faremo fino alla fine. Meloni, Lei è anche il nostro presidente, perché non ci dà risposta?”. E ancora: “Stop all’autonomia differenziata, teniamo unita l’Italia no alla secessione dei ricchi” e “Sblocco immediato dei fondi di coesione” .
Dal palco al centro della piazza De Luca, che lotta per ottenere il suo terzo mandato da governatore, ha inveito contro il governo. “Siamo qui per bloccare il racconto infame per il quale al Nord c’è la virtù e al Sud i cialtroni. Siamo qui a difesa della dignità del Sud e dell’unità d’Italia. Vorrei che il presidente Meloni chiedesse scusa al Sud. Il fondo sviluppo e coesione è destinato al Sud, prevede che l’80 per cento delle risorse vadano al Sud e il 20 per cento al Nord. Un governo che avesse avuto un briciolo di dignità avrebbe concordato l’accordo di coesione in primo luogo con tutte le regioni del Sud, non con quelle del Nord. Ha dimostrato di non avere dignità politica, e disprezzo nei confronti del sud. Pensano di gestire i fondi come se fossero un bottino privato”. De Luca ha infine aggiunto che quella sull’autonomia “è una legge truffa e siamo qui per combatterla”.
La risposta del governo Meloni
Dalla Calabria dove si trova per cerimonia per la firma dell’Accordo di sviluppo e coesione fra governo e Regione Calabria, Giorgia Meloni ha commentato la manifestazione romana dei sindaci. “Tutti i presidenti di Regione hanno collaborato, salvo uno che non è molto collaborativo. Rispetto, per carità, ma neanche mi stupisce troppo perché se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24 per cento delle risorse: forse se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare si potrebbe ottenere qualche risultato in più”.
La replica di De Luca
Le parole della premier hanno fatto andare su tutte le furie De Luca, che si è lasciato andare a commenti inaccettabili per la carica istituzionale che ricopre. Una volta raggiunto Palazzo Montecitorio, rispondendo alle domande dei giornalisti il governatore si è espresso in maniera ingiuriosa. “Lavora tu, str… Per lavorare ci servono i soldi” ha affermato il presidente campano. “È intollerabile questo atteggiamento, centinaia di sindaci che stanno qua e che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione? Lavora tu, str..za“, ha ribadito.






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