Il presidente Donald Trump è l’ospite d’onore alla conferenza annuale sugli investimenti dell’Arabia Saudita che si tiene nel sud della Florida. L’evento, intitolato “Future Investment Initiative Institute Priority Summit Miami 2025” è sostenuto dal Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita che, secondo Bloomberg ,detiene 925 miliardi di dollari di asset, mira a promuovere la monarchia del Golfo come attore globale che cerca di diversificare la sua economia.
Il discorso di Trump arriva un giorno dopo che gli Stati Uniti e la Russia hanno tenuto colloqui nella capitale saudita di Riad su come porre fine alla guerra in Ucraina, e l’amministrazione sta cercando la cooperazione dell’Arabia Saudita su una serie di questioni, tra cui la guerra a Gaza.
Trump vuole 1 trilione di dollari di investimenti
Il capo della Casa Bianca, il cui resort Doral ospiterà il torneo LIV Golf sostenuto dall’Arabia Saudita ad aprile, ha invitato la nazione ricca di petrolio a investire 1 trilione di dollari negli Stati Uniti. Suo genero Jared Kushner, la cui società di private equity fa affari con il Public Investment Fund, discuterà domani con l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff della possibilità di una “nuova era” di investimenti tra il Medio Oriente e gli Stati Uniti.
Un debutto per il tycoon
La conferenza di questa settimana è la terza dei sauditi a Miami Beach dal 2023, ma è la prima volta che il tycoon vi partecipa. Lo scetticismo sul rispetto dei diritti umani non è stato del tutto fugato. I progressi in questa direzione vengono monitorati con grande attenzione.
L’Arabia Saudita sta progressivamente consolidando il proprio ruolo di attore chiave nella diplomazia internazionale, scalando posizioni come mediatore nei conflitti globali.
I nomi illustri della grande finanza
Tra i pezzi grossi del mondo della finanza attesi tra domani e venerdì ci sono Rob Capito, presidente e co-fondatore di Blackrock, Evan Russo, CEO di Lazard Asset Management, e Lisa McGeough, presidente di HSBC US, CEO e responsabile del settore bancario. Parteciperanno a un panel intitolato “Mercati globali nel 2025: ragioni di ottimismo e vantaggio di investimento dell’Arabia Saudita”, moderato da Robert Smith, fondatore di Vista Equity Partners.
Anche il mondo della tecnologia avrà i suoi rappresentanti di spicco, come Ben Horowitz, socio fondatore della società di venture capital a16z, Masayoshi Son, presidente e CEO di SoftBank Group Corp., e Dara Khosrowshahi, CEO di Uber.
Il sud della Florida è ben rappresentato
Diversi sono i miliardari con stretti legami con il sud della Florida. Kenneth Griffin, fondatore e CEO di Citadel, sarà tra i protagonisti del panel con il sindaco di Miami Francis Suarez e S.E. Khalid bin Abdul Al-Falih, ministro degli investimenti dell’Arabia Saudita dal titolo “Enabling Purpose: How to Create Resilient Economies for Uncertain Times”.
La Future Investment Initiative
Che cos’è la Future Investment Initiative? Il sito web di FII afferma che si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro che cerca di “riunire leader, visionari e innovatori di tutto il mondo per esplorare il futuro degli investimenti globali”.
La conferenza di punta, iniziata a Riad nel 2017, “accende dialoghi potenti, modella le tendenze degli investimenti e affronta le incertezze dei nostri tempi”. Le sessioni di questa settimana si concentreranno su quelli che il gruppo chiama i suoi quattro pilastri: intelligenza artificiale e robotica, sanità, istruzione e sostenibilità.
MBS si fida di Trump
Il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman ha dichiarato a gennaio, dopo l’insediamento di Trump, che il suo Paese cercherà di investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni. Come ha riportato l’agenzia di Stato saudita Saudi Press Agency, “il principe ereditario ha affermato l’intenzione del regno di ampliare gli investimenti e il commercio con gli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, per un ammontare di 600 miliardi di dollari (576 miliardi di euro) e potenzialmente anche oltre”.
L’Arabia Saudita vuole diventare un hub per la crescente industria crocieristica. Lo scorso aprile, in occasione di una fiera a Miami Beach, Cruise Saudi, una società di proprietà del governo finanziata dal fondo sovrano del paese, aveva uno stand espositivo di spicco. Lars Clasen, CEO di Cruise Saudi, ha rivelato in un’intervista al Miami Herald che spera di avere 10 porti operativi entro il 2030.
I rapporti tra americani e sauditi sono molto stretti. Anche se gli Usa sono diventati progressivamente un colosso energetico ed un esportatore netto, le importazioni di petrolio dal Regno del Golfo procedono ancora a una media di 1,5 milioni di barili al giorno. I sauditi importano molte merci dall’America, soprattutto prodotti industriali, chimici, macchinari e veicoli per un valore che nel 2023 ha superato i 12 miliardi di dollari.
