Donald Trump sta dilapidando rapidamente il credito come mediatore di pace che era stato abile a guadagnarsi, inanellando una serie di mosse tatticamente intelligenti rispetto alle crisi in corso. Con un disastroso post su Truth social, il Presidente statunitense ha chiesto all’Iran di arrendersi, senza condizioni, rivelando inoltre di sapere dove si nasconde Khamenei ma di non volerlo liquidare, “almeno per ora”, pur potendolo fare in qualsiasi momento.
Trump avrebbe confidato ai suoi collaboratori di alto livello di aver approvato i piani di attacco contro l’Iran ma sarebbe in attesa di vedere se gli iraniani abbandoneranno il loro programma nucleare, stando alle fonti riprese dal Wall Street Journal, che ha fatto riferimento all’impianto di arricchimento di Fordow come possibile obiettivo statunitense.
Le reazioni all’improvvida uscita di Trump
Qualche ora prima il tycoon aveva firmato la dichiarazione finale del G7. Nel testo si legge che i leader “ribadiscono l’impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente” e che “Israele ha il diritto di difendersi”. Viene inoltre sottolineato che “l’Iran è la principale fonte di instabilità e terrore nella regione, e non potrà mai possedere un’arma nucleare”. Il Portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Baqaei, ha accusato i firmatari di “ignorare la spudorata e illegale aggressione” voluta da Benjamin Netanyahu.
Una discesa degli Usa in guerra avrebbe conseguenze disastrose. E vorrebbe anche dire che Netanyahu dall’esterno e il deep state statunitense dall’interno, avrebbero avuto la forza di orientare Trump, facendo saltare anche i negoziati sul nucleare, proprio con gli iraniani.
“Gli americani sappiano che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare da parte loro gli causerà senza dubbio danni irreparabili”, ha dichiarato la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, in un messaggio alla Nazione. “Chi conosce la storia dell’Iran sa che gli iraniani non rispondono bene al linguaggio delle minacce. L’Iran “non accetterà una pace o una guerra imposte”, ha aggiunto Khamenei.
Una manifestazione di sostegno alla Guida Suprema si è tenuta a Teheran in Piazza Palestina. Lo ha riferito l’emittente Press Tv, precisando che i dimostranti hanno protestato contro le parole di Trump, il quale ieri ha chiesto via social la “resa incondizionata” della Repubblica islamica. Il Presidente ha poi minacciato Khamenei in un altro post.
Pechino critica Washington
La postura interventista del capo della Casa Bianca ha provocato anche la reazione della Cina. “Siamo contrari a qualsiasi azione che violi la Carta delle Nazioni Unite e la sovranità, la sicurezza e l’integrità territoriale di altri Paesi. Un’ulteriore escalation di tensioni in Medio Oriente non sarebbe nell’interesse di nessuno”, ha commentato il Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, citato dal Global Times.
Ieri il Presidente cinese Xi Jinping ha espresso forte preoccupazione “per l’improvvisa escalation di tensioni causata dall’operazione militare di Israele contro l’Iran”.
Le ultime dal fronte di guerra
Oltre 50 aerei da guerra israeliani sono entrati in azione la notte scorsa prendendo di mira siti di produzione di centrifughe e missili in Iran. Lo hanno comunicato le Forze di difesa israeliane (Idf), precisando che “sotto la guida precisa dell’intelligence, oltre 50 aerei hanno completato una serie di attacchi contro obiettivi militari nell’area di Teheran”. Tra questi obiettivi figuravano siti utilizzati per la produzione di missili terra-terra e terra-aria. Lo Stato ebraico ha anche affermato di aver attaccato un impianto di produzione di centrifughe nella capitale iraniana per ostacolare il “programma di sviluppo di armi nucleari”.
Israele sta esaurendo le scorte di intercettori per la difesa missilistica “Arrow”, stando al Wall Street Journal. La testata ha sentito un funzionario statunitense a condizione di anonimato che ha sollevato dubbi sulla capacità del Paese di Netanyahu di contrastare i missili balistici a lungo raggio dell’Iran se il conflitto non dovesse chiudersi a breve. Washington starebbe potenziando le difese israeliane con sistemi terrestri, navali e aerei.
I Guardiani della Rivoluzione (pasdaran) hanno intanto annunciato di aver lanciato missili ipersonici contro Israele nell’ultima tornata di attacchi notturni, l’11esima dall’inizio dell’escalation, e dopo che Donald Trump ha chiesto la “resa incondizionata” della Repubblica Islamica.
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