
La morfopsicologia nell’analisi del nostro volto ci consente di capire chi siamo e quali sono le nostre carenze sul piano relazionale, affettivo e sociale. In questo modo possiamo stabilire un rapporto migliore con gli altri.
Morfopsicologia nel rapporto di coppia
Attualmente stanno assumendo grande rilievo gli studi e le analisi della morfopsicologia di coppia. Essa consente di individuare chi, all’interno della relazione, assume un ruolo predominante e chi, invece, appare più sottomesso.
Se la morfologia del partner tende al mascolino, con un modellato molto tonico e recettori tendenti alla chiusura, queste caratteristiche corrispondono generalmente a un tipo di partner dominatore. Al contrario, se nel volto si riscontra un’atonia del modellato, con tratti più infantili, recettori più aperti e segni di dilatazione e minore ritrazione, ci troviamo di fronte a un partner più sottomesso, incline a seguire le decisioni dell’altro.
Oggi si parla, più precisamente, di “coppia complementare” e di “coppia simmetrica”. È nella coppia complementare che si realizza il classico quadro di un esercitatore del potere e di un sottomesso. Quando il dualismo dominatore-sottomesso si esaspera, nel lungo periodo possono radicarsi, nel partner sottomesso, stati di insofferenza molto profondi, tali da compromettere la relazione.
Nella coppia simmetrica, invece, si instaura un rapporto alla pari. In questo tipo di relazione si riscontrano gli stessi aspetti morfopsicologici nei volti di entrambi i partner, con pari tonicità del modellato. Riconoscendo il proprio morfotipo, sarà il buon senso a preservare l’equilibrio della relazione.
Molto seguite sono state le mie lezioni sull’argomento nei corsi di preparazione delle giovani coppie al matrimonio. Proprio da questa esperienza è nato un libro che veniva donato ai fidanzati come guida.
Morfopsicologia applicata
È sotto gli occhi di tutti il continuo ricorso alla chirurgia estetica per rifarsi il volto, soprattutto tra personaggi dello spettacolo, della comunicazione, ecc. Qual è il motivo di questa tendenza?
Al di là dell’esigenza puramente estetica — per apparire più attraenti e accettati da un certo tipo di pubblico — a mio parere emerge un’esigenza più profonda, spesso inconscia: quella di adattare l’anatomia del volto alle proprie esigenze psicologiche.
Operatori sociali
Un’analisi morfopsicologica può essere di grande aiuto nel lavoro degli operatori sociali, permettendo di impostare programmi di intervento e recupero differenziati in base al morfotipo dell’individuo. Basti pensare al lavoro di un assistente sociale, ma anche di un magistrato, un avvocato o un investigatore. In tutti questi ambiti, la morfopsicologia può offrire un supporto prezioso.
Operatori sanitari
Anche gli operatori sanitari non possono approcciarsi a un paziente in modo freddo e distaccato. Il loro atteggiamento dovrebbe variare in base al morfotipo del paziente, per stabilire un contatto più umano ed efficace.
Operatori commerciali e imprenditori
Analizzando il volto del cliente, si può presentare un prodotto in modo più convincente, adattando la comunicazione al tipo psicologico della persona.
Rapporto genitori-figli
Non va sottovalutata l’importanza della morfopsicologia nel rapporto tra genitori e figli. Il tipo di relazione cambia, infatti, a seconda che il figlio tenda più alla dilatazione o alla ritrazione.
Il linguaggio silenzioso del volto
In un mondo dove la comunicazione è sempre più rapida e spesso superficiale, la morfopsicologia ci invita a rallentare e osservare con maggiore attenzione. Ogni volto porta con sé un linguaggio silenzioso ma ricchissimo, che racconta chi siamo, come viviamo le relazioni e quali potenzialità o fragilità ci caratterizzano.
Applicare questi principi nei contesti quotidiani significa migliorare la qualità delle relazioni, sviluppare empatia e prendere decisioni più consapevoli.
In definitiva, imparare a leggere un volto è anche un modo per imparare ad ascoltare più a fondo l’essere umano.
 
			 
		    





 
                 
							
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