Nel mare magnum delle news che invadono il mio cellulare in questi giorni, ho visto con estremo interesse un servizio giornalistico della tv di stato realizzato a Wuhan e finalizzato a testimoniare la cosiddetta fase 2 : la ripresa della vita sociale. Tralascio i dettagli delle sole due ore di uscita concesse al giorno al singolo cittadino perché non è quello che mi ha colpito.
Nel video, il cittadino “X” viene monitorato attraverso i video scanner da quando esce dal palazzo fino all’entrata per la stazione della metro, poi fino al negozio dove si reca , quindi al centro commerciale che visita e fino all’autobus per il ritorno a casa. Il tutto attraverso il proprio QR code ( il codice usato nella tecnologia moderna per accedere ad informazioni della rete) visibile sul cellulare .
In pratica se lo scanner del QR code dà la luce verde il cittadino può uscire, viaggiare, comprare e tornare a casa, se invece la luce è gialla viene invitato a restare in casa , se è rossa viene obbligato e condotto in ospedale per accertamenti . Quindi il governo cinese è in grado di controllare un miliardo e mezzo di cittadini dai propri server centrali, nei quali vengono conservati non solo tutti i normali dati anagrafici e fiscali, ma anche quelli sanitari con aggiornamenti in tempo reale sulla salute non solo personale ma anche dei familiari e perfino dei vicini di casa.
Superata la meraviglia di come abbiano, in così poco tempo, attivato una tale rete e tralasciando la polemica sui falsi numeri dell’epidemia cinese tanto amato dal Presidente Trump e dai cosiddetti complottisti, si è materializzata una riflessione: cosa mi accadrà con la rete 5G e con i suoi imminenti sviluppi ?
È noto che questa nuova poderosa tecnologia , già in sperimentazione in molti paesi , prevede la messa in orbita a bassa quota di migliaia di satelliti , così come è nota la “guerra” degli USA contro la Huawei, il gigante della tecnologia telefonica e primo produttore dei cellulari in Cina abilitati al 5G .Nel volgere di 2-3 anni l’intera attività economica sarà influenzata dalle nuove infrastrutture 5G, accelerando in modo estremo la trasformazione digitale delle aziende e, di conseguenza, generando la quarta rivoluzione industriale.
Il mercato automobilistico, dei trasporti e della distribuzione, l’industria, le reti infrastrutturali e la sanità sono tutti settori che saranno trasformati dall’avvento del 5G: camion e automobili senza conducente, edifici e città “intelligenti”, gestione intelligente delle reti infrastrutturali e delle catene di produzione industriali e interventi medici a distanza sono solo alcune delle innovazioni possibili grazie al 5G.
Nel nostro piccolo avremo i cellulari sempre connessi alla velocità di un batter di ciglia, faremo il download di un film in pochi secondi, la nostra lavatrice selezionerà i panni da lavare dividendoli per tessuto, attiverà la giusta quantità di detergente e sceglierà il tempo e la velocità della centrifuga.
La cucina sarà un robot in grado di preparare i nostri piatti preferiti, utilizzando le ricette da noi selezionate a semplice comando vocale e ci preparerà il cappuccino all’orario immediatamente precedente alla nostra uscita di casa per andare al lavoro.
La auto ci porterà al semplice comando vocale “lavoro” in ufficio, parcheggiando nel nostro posto mentre noi saremo intenti a parlare al telefono o a leggere le news.
Il medico ci visiterà online e la ricetta sarà inviata alla farmacia di nostra fiducia, che ci recapiterà a casa il farmaco necessario a curarci dopo avere scannerizzato la nostra iride per riconoscerci.
Molti, leggendo , penseranno che le cose descritte son in grande parte già esistenti perchè anche oggi con i cookie siamo monitorati dalla rete.
Ma mentre oggi è una scelta che facciamo domani non sarà così ; infatti i gestori della rete sapranno a che ora ci svegliamo e a che ora usciamo di casa, che strada percorriamo per il nostro lavoro e quante ore lavoriamo e per quanti giorni alla settimana. Conosceranno tutte le nostre abitudini : dove facciamo pausa pranzo e se ceniamo a casa od al ristorante, che cucina prediligiamo , se facciamo sport e con che frequenza, se prendiamo farmaci, quanti caffè beviamo e che vestiti compriamo, quanti viaggi e per dove facciamo in un anno…
Controlleranno che giornale leggiamo o che programma tv guardiamo e perfino che libro abbiamo sul “comodino virtuale”. Insomma sapranno come la pensiamo e di cosa necessitiamo e credetemi potrei continuare all’infinito.
Da sempre il desiderio di pochi uomini è stato quello di dominare la vita di tanti.
Gli antichi Egizi, Carlo Magno, l’ Impero romano, Napoleone Bonaparte, Hitler, Stalin e tanti altri hanno voluto dominare le menti degli uomini selezionando una classe dirigente , informata di tutte le strategie ed in possesso di tutti gli strumenti di controllo delle popolazione, una classe destinata al lavoro produttivo ed infine una classe designata a generare divertimento e benessere a tutti.
Una generazione moderna come quella di oggi , che trascorre ore ed ore al giorno in un mondo virtuale , potrebbe essere facile preda dei possessori della tecnologia; potrebbe essere accontentata con il lavoro , il cibo ed il divertimento ed il tutto senza complicazioni , ma gestito da una mente artificiale immediata e perfetta . Il sogno di Giulio Cesare realizzato con un batter di ciglia da chi saprà controllare le nostre vite , i nostri desideri e le nostre emozioni con un semplice click da un server remoto; una mente che conserva tutte le nostre vite come algoritmi in un programma di gestione delle risorse umane.
Allora dobbiamo veramente chiederci se siamo consapevoli e determinati a mangiare questa dolce e profumata ciambella 5G che nasconde il veleno della impari competizione con la mente di ognuno di noi.
E dobbiamo chiederci se questa pandemia non è il preludio dell’ultimo step della dipendenza dalla tecnologia , che affrancherà il lavoro fatto da casa senza più scambio sociale, la cultura erogata in video, la medicina virtuale senza anamnesi fisica del paziente ed altro ancora.
Il progresso non si ferma, dice la storia dell’umanità, ma insegna anche che tutte le rivoluzioni culturali ed industriali del passato avevano la partecipazione consapevole di tutti gli uomini coinvolti .
Invece, oggi, la partita è umanamente impossibile , la nostra mente non può competere con uno strumento cosi veloce e sofisticato ma sarebbe perlomeno bello averne consapevolezza .