La leader dell’opposizione in Venezuela, Corina Machado, confida nella massiccia partecipazione popolare al voto per sancire la fine del chavismo dopo oltre 20 anni ininterrotti di governo.
“Se l’affluenza prosegue in questo modo, la cifra di votanti sarà da record. Stiamo assistendo alla dimostrazione di responsabilità civica più importante della storia del Venezuela”, ha affermato l’ex candidata alla presidenza dopo aver votato verso le 14 (ora locale) in un seggio nel centro di Caracas.
La corsa ai seggi dà speranza all’opposizione
Secondo i dati in possesso del comitato elettorale del candidato Edmundo Gonzalez, che contende la presidenza a Nicolas Maduro, alle 13 ora locale avrebbe votato circa il 42% dell’elettorato, equivalente a 9,3 milioni di elettori. Si tratta di una percentuale che alimenta l’ottimismo dell’opposizione, al cui interno è forte la convinzione che più gente si reca alle urne e maggiore è la possibilità di vincere.
Dopo le parole al vetriolo dei giorni scorsi, Maduro ha assicurato che rispetterà l’esito delle presidenziali. In dichiarazioni rilasciate al seggio, il presidente ha detto che si atterrà alla “parola sacra” della commissione elettorale quando questa annuncerà il risultato del voto.
Toni più pacati da parte del presidente
“Nessuno porterà il Venezuela nel caos, per questo abbiamo un arbitro elettorale. Io, Nicolas Maduro, mi impegno a rispettare l’arbitro elettorale e invito tutte le parti a rispettare l’organo di governo”, ha detto il presidente dopo aver votato a Fuerte Tiuna (base militare di Caracas), accompagnato dalla moglie, first lady e deputata del Paese, Cilia Flores.
“Si preparino a Washington, Madrid e Miami perché la vittoria del 28 luglio stupirà il mondo perché sarà forte e irreversibile, sarà la vittoria elettorale più bella, più grande della storia elettorale del Venezuela”, aveva avvertito in un recente comizio il 61enne, che in precedenza aveva avvisato del rischio di “bagno di sangue” in caso di una sua sconfitta.
Gli alleati del partito al governo sono stati presi in giro quando si sono recati alle urne per votare. Nello stato di Miranda, che comprende una parte della capitale, alcuni elettori hanno gridato “Vattene! Vattene!” quando il governatore Hector Rodriguez ha raggiunto il suo seggio elettorale.
Rodriguez è un membro della delegazione che ha rappresentato il presidente Nicolas Maduro nei negoziati con la “Piattaforma Unitaria” sostenuta dagli Stati Uniti.
Nessun incidente
Il ministro della Difesa venezuelano, il generale Vladimir Padrino Lopez, ha riferito che durante le prime sei ore di votazione, “non si è verificato alcun incidente degno di nota. La giornata è passata in pace”.
Il capo dell’esercito ha chiesto ai venezuelani di non condividere commenti su presunti atti di violenza nei dintorni dei seggi elettorali, aggiungendo che “ciò che appare sui social media non è sempre vero”.
Edmundo Gonzalez ha fatto sapere di confidare che le Forze Armate venezuelane “rispetteranno la volontà del popolo”. L’esercito, responsabile della logistica e della sicurezza delle elezioni, è uno dei principali sostenitori di Maduro.
L’augurio di Grandi
Il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha parlato oggi a Parigi con l’Associated Press delle sue speranze per il Venezuela. “Qualunque sia l’esito delle elezioni e di qualsiasi processo politico, per quanto riguarda i negoziati per un accordo e un accordo interno, auguro al popolo venezuelano un ritorno alla stabilità e alla prosperità di cui godeva in passato”. Queste le parole di Grandi.
Ha anche auspicato il ripristino di buone relazioni tra i venezuelani e tutti i membri della comunità internazionale, “in modo che tutti possano aiutare i venezuelani ad avere un futuro migliore”.
