Ricongiungimento familiare per i migranti del Centro America e Colombia
Il dramma della crisi umanitaria ai confini con il Messico ha costretto l’amministrazione Biden a prendere provvedimenti affinché molti migranti provenienti da Guatemala, El Salvador, Honduras e Columbia possano fare ingresso legalmente negli Stati Uniti.
Il nuovo programma – basato sul “ricongiungimento familiare” – è dedicato ai migranti provenienti dai quattro Paesi che hanno familiari statunitensi o residenti permanenti legali negli Stati Uniti.
La richiesta, come fare
Il percorso burocratico è particolarmente semplice. Il familiare, cittadino statunitense, deve presentare al Dipartimento di Stato di Immigrazione il modulo I-30 per conto del parente ,residente in uno dei quattro Stati previsti nella nuova disposizione governativa.
Se la petizione viene approvata, il Dipartimento emette un invito al familiare statunitense firmatario, che può quindi avviare il processo di ricongiungimento familiare (FRP). Il programma richiede quindi la presentazione di una ulteriore richiesta- per conto del parente migrante – atta a ricevere l’autorizzazione di ingresso negli USA e la “libertà vigilata.”
In previsione della valanga di richieste che arriveranno, il Dipartimento Federale d’Immigrazione ha chiarito che la valutazione del ricongiungimento familiare avviene su base discrezionale, caso per caso, basata su una “dimostrazione di ragioni umanitarie urgenti o di un significativo beneficio comune”.
Libertà vigilata, che cos’è
Come si legge nel dispositivo del DHS (Dipartimento di Sicurezza Pubblica e Immigrazione) una volta nel Paese di accoglienza, al cittadino straniero viene concesso lo status di “libertà vigilata”. Questo consente al migrante di richiedere l’autorizzazione all’occupazione in attesa di ricevere il suo visto di immigrazione. Il VISA permette di inoltrare richiesta per l’ottenimento della residenza permanente, la green card o carta verde.
Accolti fino a 100.000 migranti
L’amministrazione Biden nel presentare il programma ha sottolineato la necessita di nuovi processi che promuovono l’unità familiare e forniscono percorsi legali. Il presidente Biden ha annunciato il 2 maggio scorso che gli Stati Uniti “intendono accogliere fino a 100.000 persone provenienti da Honduras, Guatemala ed El Salvador” nell’ambito dei processi FRP. Un annuncio generico, che non fa chiarezza su eventuali percentuali i emissioni tra i quattro Paesi e se ci sono privilegi tra loro. Non è stato ancora chiarito se il nuovo provvedimento sull’immigrazione ha una scadenza temporale oltre che un limite numerico.
I dati della migrazione
Secondo i dati della dogana e della Protezione delle frontiere degli Stati Uniti, oltre 126.200 colombiani, 40.700 salvadoregni, 115.100 guatemaltechi e 110.000 honduregni sono stati processati al confine sud-occidentale dall’inizio del 2023.
Numeri eclatanti che focalizzano la crisi e il fenomeno migratorio di decine di migliaia di uomini, donne e bambini che scappano dalla miseria e dall’oppressione di governi totalitari. L’annuncio dell’allora candidato alla Casa Bianca, Biden, di “porte aperte” a chi cerca la libertà, ha creato nel giro di pochi mesi una emergenza ai confini che poteva essere evitata e che ancora oggi rimane incontrollata, anche s ei medi anon ne danno grande risalto.
Il primo timido tentativo di aiuti ai tanti disperati accalcati ai confini con il Messico, l’amministrazione Dem l’ha avviato nel gennaio 2023 con la “libertà vigilata” per i migranti da Cuba,Haiti,Nicaragua e Venezuela. 30.000 visti ogni mese per stranieri che hanno parenti negli Stati Uniti.
Il primo è il suo processo umanitario di libertà vigilata, disponibile per alcuni migranti provenienti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela. Il programma è iniziato nell’ottobre 2022 per i venezuelani e nel gennaio 2023 per cubani, nicaraguensi e haitiani.
Le reazioni
“Il nuovo programma è palesemente illegale” insorgono 20 dei 50 Stati americani e intentano una causa contro il DHS dell’amministrazione Biden, per fermare il programma. La ragione su cui si basa la protesta sarebbe la mancata autorizzazione autorizzazione del Congresso al nuovo programma di immigrazione.






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