Putin: “La guerra in Ucraina è una tragedia”
Volontà effettiva di sedersi al tavolo dei negoziati o semplice mossa propagandistica? Difficile dirlo visti i pochi elementi a disposizione. Ad ogni modo le parole del presidente russo Vladimir Putin non potevano passare inosservate. Al G20 organizzato dall’India e tenutosi in videoconferenza, infatti, il numero uno del Cremlino ha definito il conflitto in Ucraina “una tragedia”. I russi sarebbero dunque “pronti a negoziati per mettervi fine”, accusando Kiev di impedirli.
Dietro le dichiarazioni di Mosca potrebbero esservi ragioni diverse (e opposte tra loro). La Russia potrebbe ad esempio trovarsi in difficoltà nel protrarre una guerra che finora ha portato risultati modesti da un punto di vista territoriale. Putin cercherebbe così di cercare una sponda per uscire dall’impaccio senza perdere la faccia. Al contrario potrebbe trattarsi di una strategia per far ricadere sulla controparte la responsabilità di non cercare un compromesso. In un contesto internazionale messo a dura prova dal biennio appena trascorso (pensiamo a Ucraina, Africa saheliana e Medio Oriente) cercare la via pacifica presenta dividendi in termini di popolarità. Esso al contempo riduce il sostegno alle posizioni intransigenti e massimaliste.
Da non scordare, poi, come le presidenziali americane del prossimo anno potrebbero cambiare, e di molto, le carte in tavola. I dem mantengono storicamente una posizione più rigida nei confronti di Mosca. Per questo una postura ufficialmente più disponibile al dialogo potrebbe ridurre le chance di riconferma di Joe Biden. Ad ogni modo, a prescindere dai calcoli più o meno machiavellici di Vladimir Putin, è chiaro come una soluzione negoziale sul conflitto ucraino sia lo sbocco a cui guardano gli europei. Il Vecchio Continente non vuole tornare a vivere con una cortina di ferro che la divide da un blocco avverso e aggressivo. Per impedire un tale scenario è condizione prioritaria la fine del tritacarne ucraino. L’auspicio è che non sia solo una vana illusione.






Comments 2