Negli ultimi mesi, la Groenlandia ha attirato una crescente attenzione geopolitica e mediatica, soprattutto in seguito alle dichiarazioni di Donald Trump riguardo la sua proposta di acquisto dell’isola. Le recenti elezioni legislative della Groenlandia hanno però consegnato la vittoria ai Democratici di centrodestra che si sono già riuniti per elaborare una strategia per formare una coalizione di governo e definire un percorso verso l’indipendenza del territorio danese. Uno scenario politico nuovo in Groenlandia che di certo non piace neanche alla Danimarca.
Il successo degli indipendentisti
Le elezioni legislative in Groenlandia hanno registrato il successo del partito di centrodestra dei Democratici, all’opposizione, nazionalista pro indipendenza. il partito ha triplicato i suoi consensi , dovuto in larga parte alla campagna indipendentista del 33enne leader Jens-Frederik Nielsen, più volte campione nazionale di badminton.
Tutti i partiti, così come la maggioranza dei 57.000 abitanti, sostengono l’indipendenza da Copenaghen. Tuttavia, i due partiti che hanno ottenuto i migliori risultati – i Democratici di centrodestra e il partito nazionalista Naleraq – non concordano sulla rapidità con cui il processo dovrebbe procedere. I Demokraatit, con il loro 29,9% dei voti, vogliono che la Groenlandia si separi dalla Danimarca solo dopo aver raggiunto l’indipendenza economica. Naleraq, che ha raddoppiato i suoi voti arrivando al 24,5%, vuole invece rompere i legami con Copenaghen il prima possibile.
Trump punta all’acquisto della Groenlandia dal 2016
Il presidente degli Stati Uniti, sin dal suo primo mandato, aveva espressamente suggerito di prendere il controllo della Groenlandia. Una mossa strategica per gli USA motivata dagli scenari economici e politici globali. La Groenlandia, infatti, possiede un’importanza geopolitica unica, soprattutto in relazione alle rotte commerciali emergenti nel Mar Glaciale Artico e alla ricchezza di risorse naturali presenti nel suo sottosuolo.
La Danimarca, che esercita la sovranità sulla Groenlandia, ha immediatamente risposto alla proposta di Trump, ribadendo che l’isola non è in vendita e che qualsiasi decisione sul suo futuro spetta esclusivamente ai suoi abitanti. La posizione geografica della Groenlandia, che si trova tra l’Oceano Atlantico settentrionale e il Mar Glaciale Artico, la rende un punto nevralgico per il controllo delle rotte commerciali che si stanno lentamente aprendo con il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci artici. Un cambiamento che sta aprendo nuove possibilità per il commercio internazionale, ma anche per la competizione geopolitica.
Il Passaggio a Nord-Ovest
Tra le rotte commerciali più strategiche c’è il Passaggio a Nord-Ovest, che costeggia l’Alaska, il Canada e, appunto, la Groenlandia. La sua importanza è legata al fatto che con lo scioglimento dei ghiacci diventa una rotta navigabile, riducendo significativamente i tempi di viaggio tra l’Europa, l’Asia e le Americhe.
Oltre al Passaggio a Nord-Ovest, altre due rotte emergono come interessanti: la Trans-Artic Route, che attraversa direttamente il Mar Glaciale Artico, e la Rotta del Mare del Nord, sfruttabile da Russia e Cina. Le risorse naturali della Groenlandia e la sua posizione strategica rendono l’isola un obiettivo importante per le grandi potenze mondiali, tra cui Stati Uniti, Russia e Cina.
Gli Stati Uniti guardano alla Groenlandia come a una risorsa preziosa in termini di accesso a minerali strategici, come terre rare, e come a un punto di osservazione militare avanzato, dato che l’isola si trova vicino al Circolo Polare Artico, una zona di crescente importanza per la sicurezza globale.
Il crescente ruolo economico e geopolitico della Groenlandia
Le implicazioni di questo crescente interesse delle tre super potenze abbracciano sfide geopolitiche e di accesso alle risorse, senza dimenticare che l’estrazione di tali risorse potrebbe avere un impatto devastante sull’ambiente fragile e alterare irreversibilmente il suo ecosistema. Con l’avanzare del cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacci, l’Artico sta rivelando nuove terre ricche di risorse fondamentali per le economie globali, tra cui petrolio, gas naturale e terre rare, quest’ultime cruciali per le tecnologie moderne come le batterie per veicoli elettrici e i dispositivi elettronici.
Gli interessi della Cina e Russia
Lo scorso anno, l’interesse per la regione è aumentato notevolmente, con la Cina e la Russia che hanno intensificato le loro manovre nel Mar Glaciale Artico. L’alleanza tra Russia e Cina ha incluso una grande esercitazione navale nel Nord, segno di una strategia mirata ad affermarsi come potenze predominanti in questa regione strategica. Una preoccupazione reale per gli Stati Uniti, che spiega la proposta di Trump di acquisto dell’isola.
In questo contesto, la Groenlandia non può rimanere in balia delle grandi potenze geopolitiche che guardano al suo territorio solo in termini di risorse strategiche.
Il futuro
Le decisioni che riguardano il futuro della Groenlandia devono tenere in considerazione prima di tutto le preoccupazioni ambientali e sociali, così come il diritto delle popolazioni locali a determinare il proprio destino. La comunità internazionale, in particolare le nazioni democratiche e occidentali, deve lavorare per proteggere l’integrità dell’ambiente artico e salvaguardare la Groenlandia da una dipendenza economica che potrebbe esporla a maggiori instabilità.
Allo stesso tempo, diviene fondamentale promuovere politiche di sostenibilità e di cooperazione internazionale che possano garantire che la gestione delle risorse naturali avvenga in modo responsabile, nel rispetto dell’ambiente e degli abitanti.




