Ucraina e Stati Uniti hanno raggiunto un’intesa che il Wall Street Journal definisce “una svolta epocale” nei rapporti di sicurezza tra i due Paesi. L’accordo prevede che Kiev condivida con Washington le proprie tecnologie sui droni, sviluppate e collaudate direttamente sul campo di battaglia, ricevendo in cambio royalties dagli Stati Uniti. Finora è stta l’Ucraina a ricevere armi dagli Usa, con questo accoro le parti si invertono: è la prima volta nella storia.
L’efficacia dei droni ucraini
L’intesa rappresenta un’inversione rispetto alla dinamica tradizionale del’industria degli armamenti. Pur essendo meno costosi e prodotti con criteri diversi da quelli americani, i droni ucraini si sarebbero rivelati più efficaci contro le forze russe, al punto da convincere la Casa Bianca a valutarne l’integrazione nei propri sistemi militari di difesa.
A sostenere l’iniziativa sono stati il Presidente statunitense Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Da martedì scorso, una delegazione guidata dal viceministro della Difesa Sergiy Boyev si trova a New York per avviare i negoziati. secondo diversi analisti, serviranno mesi prima di arrivare a una definizione concreta.
Escalation diplomatica, Tajani: “Nessuna minaccia per l’Italia”
Intanto, il confronto USA- Russia si fa sempre più aspro. Dopo la decisione di Washington di valutare l’invio di missili Tomahawk a Kiev, Putin ha avvertito che ciò rappresenterebbe “un nuovo livello di escalation” nei rapporti con gli Stati Uniti, sostenendo che essa implicherebbe la presenza di soldati americani in Ucraina.
Il leader russo ha inoltre respinto le accuse di voler attaccare la NATO, mentre il segretario generale Mark Rutte ha ribadito che Mosca resta la principale minaccia strategica. A fargli eco lo stesso Zelensky, mentre in Italia il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rassicurato l’opinione pubblica dichiarando: “Non ci sono minacce dirette al nostro Paese”.
Intanto, nuovi raid russi hanno colpito la regione di Poltava, danneggiando infrastrutture energetiche, e l’aeroporto di Monaco di Baviera è stato chiuso temporaneamente per la presenza di droni sospetti.
Droni, nuovo rapporto di partenariato USA-Ucraina
Donald Trump mira a riportare la pace in Ucraina, tuttavia, la sua missione non è priva di ostacoli. Fin dall’inizio del suo secondo mandato, il presidente americano ha intrapreso un impegno diplomatico di rilievo, dimostrando di essere l’unico ad aver aperto uno spiraglio di pace dopo tre e più anni di guerra.
Durante la campagna elettorale . il candidato repubblicano aveva rivendicato la capacità di porre fine alla guerra in 24 ore, puntando sui suoi buoni rapporti con il presidente russo, Vladimir Putin. Tuttavia, quando i funzionari statunitensi hanno tenuto il primo colloquio con quelli russi per una mediazione, e senza la partecipazione di rappresentanti ucraini, Washington è stata accusata di favorire Mosca.
In risposta l’amministrazione Trump ha cercato di ricalibrare il proprio approccio riaffermando l’integrità territoriale dell’Ucraina e intensificando i contatti diplomatici con Zelensky. Oggi la nuova intesa sui droni ucraini sembra segnare un nuovo rapporto di partenariato strategico e tecnologico.
La fase critica USA-Ucraina
Il primo periodo del secondo mandato presidenziale di Trump è stato segnato anche dalla “faida” in diretta tra Trump e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. Rimane negli annali della storia mondiale lo scontro nello Studio Ovale tra Zelensky e il Presidente ( coadiuvato dal vice Vance), che gli rimproverava la scarsa gratitudine per il costante supporto americano.
Con il tempo, poi, Trump e Zelensky hanno gradualmente ricucito i rapporti, ma lo stallo diplomatico ha continuato a frustrare Washington. Neppure il vertice tra Trump e Putin in Alaska ha sbloccato la situazione.
Di fronte a questa impasse, l’amministrazione americana ha deciso, lo scorso luglio, di autorizzare nuove spedizioni di armi all’Ucraina, tramite la NATO, con la maggior parte dei costi a carico degli alleati europei.
By: George Labrinopoulos