Un numero sempre minore di americani si trasferisce in Florida e Texas a causa dell’aumento del costo della vita, dell’incertezza economica e del crescente rischio di disastri naturali. Città metropolitane trafficate come Tampa e Dallas hanno registrato un calo di quasi due terzi degli arrivi, secondo i dati dell’U.S. Census Bureau esaminati dalla società immobiliare Redfin.
I numeri da record in negativo di Tampa
Tampa, in particolare, ha fatto segnare un afflusso netto di poco più di 10.000 residenti nel 2024, rispetto ai 35.000 dell’anno precedente. 25.000 persone in meno dunque: una vera e propria fuga che rappresenta per molti anche un “sogno infranto”. A livello statistico si tratta del maggiore rallentamento della migrazione interna tra le 50 aree metropolitane più popolose degli Stati Uniti.
Dallas segue a ruota, con la seconda frenata più brusca. L’afflusso netto è di circa 13.000 residenti nel 2024, in calo rispetto ai 35.000 dell’anno prima. Atlanta si è classificata terza, sebbene anche altre importanti aree della Florida e del Texas, tra cui Houston, Miami, Orlando, Fort Lauderdale, San Antonio, Fort Worth e Austin, abbiano registrato flessioni consistenti.
Le cause dell’allontanamento dalla Florida
Redfin attribuisce il calo della migrazione interna negli Stati della Sun Belt a diversi ordini di fattori. Tra i principali, stando a Bryan Carnaggio, agente Premier di Redfin in Florida, vi sono i disastri naturali e i conseguenti costi assicurativi. La frequenza e l’intensità degli uragani hanno portato a un’impennata dei premi delle assicurazioni e delle spese condominiali. Un salasso aggiuntivo che le tasche e i conti correnti bancari di pochi sono in grado di reggere. La tendenza è simile in Texas.
“Un tempo le persone si trasferivano in Florida anche perché potevano ottenere un’offerta vantaggiosa. Ora, la gente non può permettersi di trasferirsi qui”, ha detto Carnaggio. I quartieri di Brickell e Downtown, i più cari in assoluto, hanno visto migrare anche i residenti storici.
Non solo i premi assicurativi
“Le prime domande di chi viene da fuori sono: ‘Quanto sono gravi gli uragani? Quanto sono alte le tariffe assicurative?’”. Anche la crescente richiesta da parte delle aziende di far tornare i dipendenti in ufficio potrebbe avere un impatto sugli spostamenti.
Molti americani hanno abbandonato le grandi città sulla costa orientale e occidentale durante la pandemia di Covid-19 a causa dei tassi ipotecari ai minimi storici e della crescente capacità di lavoro da remoto, che gli hanno consentito di acquistare case in zone più accessibili, con metrature maggiori e con un clima più mite.
Il lavoro in presenza orienta molte scelte
Dopo il ritorno al lavoro, meno persone hanno la libertà di muoversi e alcune scelgono di tornare in città per essere più vicine all’ufficio in cui trascorrono buona parte della propria giornata. Redfin ha osservato che anche il divario nei costi degli alloggi tra i centri di lavoro delle grandi città e le aree metropolitane della Sun Belt si è ridotto. Sul piatto della bilancia, naturalmente, vanno messe le spese fisse per raggiungere uffici, aziende, negozi e fabbriche.
Le nuove mete più ambite
Città come Tampa, Dallas e Austin erano un tempo considerate alternative convenienti a città costose come San Francisco e New York. Ora però hanno perso gran parte del loro “appeal”. Al contrario, luoghi come il Midwest o il Nordest appaiono adesso più attraenti perché più accessibili e meno soggetti a disastri naturali.
I numeri dicono che Minneapolis e Indianapolis, dove i prezzi medi di vendita e affitto delle case sono più contenuti, svettano nella classifica delle aree metropolitane che hanno visto un aumento della migrazione nel 2024.