A partire da oggi, 29 agosto 2025, gli Stati Uniti hanno ufficialmente revocato l’esenzione de minimis, che consentiva l’importazione di merci di valore inferiore a 800 dollari senza l’applicazione di dazi doganali. Questa modifica, introdotta tramite un ordine esecutivo firmato dal Presidente Donald Trump a luglio, avrà un impatto significativo sulle imprese canadesi che esportano beni a basso valore verso il mercato statunitense. L’esenzione de minimis permetteva alle aziende, non solo canadesi, di spedire beni di valore inferiore a 800 dollari negli Stati Uniti senza l’applicazione di dazi e con procedure doganali semplificate.
Questa misura ha facilitato la crescita dell’e-commerce transfrontaliero, con oltre 1,36 miliardi di spedizioni (per un valore di 64,6 miliardi di dollari) nel solo anno fiscale 2024, di cui il 73% proveniente dalla Cina.
La revoca dell’esenzione de minimis rappresenta una sfida per molte imprese, in particolare per le piccole e medie imprese che si affidano all’e-commerce per raggiungere i consumatori statunitensi. Con l’introduzione di dazi su tutte le spedizioni, indipendentemente dal valore, le aziende dovranno affrontare costi aggiuntivi e procedure doganali più complesse. Si tratta dunque di un cambiamento significativo nelle politiche commerciali degli Stati Uniti, con impatti diretti sulle imprese canadesi e sui consumatori statunitensi. Le aziende dovranno adattarsi rapidamente alle nuove normative per mantenere la competitività nel mercato USA.
Joey Walsh, fondatore di Hockey Stick Man, ha espresso preoccupazione per la sostenibilità delle attività commerciali: “Come azienda di e-commerce in Canada, l’esenzione de minimis è fondamentale. È assolutamente fondamentale. Temo per le attività di tutti ora che verrà rimossa”.
La fine dell’esenzione potrebbe portare a un aumento dei prezzi per i consumatori statunitensi, poiché i costi aggiuntivi verranno trasferiti ai clienti. Le piattaforme di e-commerce come Etsy, eBay e Shopify potrebbero risentire della diminuzione della competitività rispetto ai rivenditori nazionali, con potenziali ripercussioni sulle vendite e sulle quotazioni azionarie.
Le spedizioni internazionali saranno ora soggette a dazi basati sul Paese di origine e sul tipo di prodotto. Per un periodo transitorio di sei mesi, le spedizioni postali internazionali potranno optare per una tariffa forfettaria compresa tra 80 e 200 dollari, a seconda dello Stato di provenienza.





