Dietro ogni parola c’è una storia e quella del sandwich è particolarmente curiosa. Oggi lo troviamo ovunque, dai bar alle tavole calde, dalle mense scolastiche agli uffici. È diventato il simbolo del pasto veloce, pratico, informale. Eppure la sua origine è legata a un personaggio dell’alta aristocrazia britannica del XVIII secolo che probabilmente non avrebbe mai immaginato che il suo cognome sarebbe finito su milioni di menù in tutto il mondo.
Un conte con una passione per il gioco
La storia prende vita attorno a John Montagu, quarto conte di Sandwich, un nobile vissuto nel Settecento. Sandwich era anche il nome di una cittadina del Kent, nel sud dell’Inghilterra, importante centro mercantile medievale il cui nome significa “porto sulla sabbia”.
Il conte aveva un problema comune a molti appassionati: quando era immerso nelle sue partite a carte, non voleva fermarsi per mangiare ma nemmeno saltare i pasti. Lavorava spesso al tavolo circondato da carte geografiche, impegnato negli affari e nelle sue passioni e il tempo sembrava non bastare mai.
L’intuizione geniale
Fu così che nacque l’idea brillante: inserire la pietanza tra due fette di pane, creando qualcosa che si potesse mangiare con una sola mano, lasciando l’altra libera per continuare a giocare. Non servivano posate, non c’erano piatti da lavare, non bisognava interrompere l’attività in corso. Una soluzione tanto semplice quanto rivoluzionaria per l’epoca.
Non sappiamo con certezza se fu il conte stesso a escogitare questa soluzione o se fu merito del suo cuoco ma il risultato fu ugualmente sorprendente: un nuovo modo di consumare il cibo che si diffuse rapidamente tra i nobili e non solo.
Dal conte Sandwich a icona gastronomica
Da quel momento il nome Sandwich rimase indissolubilmente legato a questo tipo di preparazione in tutto il mondo. Un cognome aristocratico trasformato in sostantivo comune, passato dai salotti esclusivi fino a diventare patrimonio linguistico universale.
È interessante notare come il termine abbia mantenuto la sua forma inglese praticamente ovunque, diventando una di quelle parole che non hanno bisogno di traduzione. Solo in Italia abbiamo cercato un’alternativa con il “tramezzino” ma anche qui il termine sandwich resta comunque largamente utilizzato.
Quello che colpisce di questa storia è la casualità con cui un’esigenza personale si è trasformata in un fenomeno globale. Il conte di Sandwich non stava cercando di inventare nulla, voleva semplicemente godersi le sue partite senza rinunciare al pranzo. Eppure quella soluzione improvvisata è diventata uno dei pilastri della cultura alimentare moderna.
Ogni volta che mordiamo un sandwich, senza neppure rendercene conto, stiamo perpetuando un’abitudine nata nelle sale da gioco dell’aristocrazia settecentesca inglese. Un ponte inaspettato tra epoche, classi sociali e culture diverse, tutto racchiuso tra due fette di pane.