Mattarella: “La cultura è un lievito che rigenera la pace”
Si è svolta ieri la cerimonia d’apertura di Pesaro capitale italiana della cultura 2024, a cui hanno partecipato importanti referenti istituzionali. L’anno in corso, infatti, vedrà protagonista a livello nazionale la città marchigiana. L’iniziativa è arrivata alla decima edizione, essendo stata istituita nel 2014 dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Di seguito le città che in questo decennio si sono aggiudicate il prezioso riconoscimento: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015). Mantova (2016). Pistoia (2017). Palermo (2018). Parma (2020-2021). Procida (2022) Bergamo e Brescia (2023).
“Obiettivo della manifestazione – recita il sito del Mic – è quello di promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti”.
L’iter per l’assegnazione prevede una giuria di 7 esperti indipendenti, i quali raccomandano al Mic la propria preferenza. Questo, a sua volta, propone la città vincitrice al Consiglio dei Ministri, che ne delibera l’assegnazione. La capitale italiana della cultura ha a disposizione un milione di euro, finalizzato appunto a eventi e manifestazioni volti a valorizzare il proprio patrimonio culturale. Per le iniziative messe in campo dalla città marchigiana si rimanda al presente link.
Pesaro capitale italiana della cultura 2024, il sindaco dedica premio alla città ucraina di Kharkiv
L’assegnazione era avvenuta nel marzo 2022 e il sindaco Matteo Ricci ha voluto dedicare il riconoscimento alla città ucraina di Kharkiv. Un’attenzione particolare alla pace che si evince anche dalle parole pronunciate ieri dal presidente della Repubblica. “L’Italia è espressione della pluralità delle culture – ha commentato Mattarella – Grazie alle radici antiche e robuste dei nostri centri, radici che vanno preservate. Radici che tutte insieme contribuiscono all’immagine del nostro Paese”.
“Tanti verranno a Pesaro per incontrarvi – ha poi detto il capo dello Stato – per conoscere il vostro patrimonio storico-artistico. È una conseguenza di quella circolarità della cultura che non sopporta restrizioni o confini, che pretende il rispetto delle opzioni di ogni cittadino, che respinge la pretesa, di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico. Se la cultura è sapere, creatività, emozione, passione, sentimento, ebbene, è il presupposto delle nostre libertà, inclusa quella di stare insieme”.






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