Il 10 settembre, a ottant’anni dalla prima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dalla fine della Seconda guerra mondiale, l’artistar dissidente cinese Ai WeiWei, presenterà nel parco di Roosvelt Island, una delle isole abitabili nell’East River, l’opera dal titolo Camouflage.
L’installazione comprenderà un santuario aperto e una struttura rivestita di reti mimetiche. Sarà un invito per i visitatori a riflettere su “Vulnerabilità e protezione, verità e occultamento, e sugli effetti riecheggianti dei violenti conflitti umani in tutto il mondo”. A dirlo è la Four Freedoms Park Conservancy, l’organizzazione no profit gestrice del Franklin D. Roosevelt Four Freedoms State Park, che ha commissionato Camouflage e tutto il nuovo programma Art X Freedom, per la giustizia sociale.
L’arte dissidente di Ai WeiWei: da Pechino a Manhattan
Non è la prima volta che l’artista cinese 67enne Ai WeiWei, conosciuto per le sue battaglie per i diritti umani e la libertà di espressione, espone a New York lanciando un forte messaggio politico. L’ultima sua installazione risale al 2017, durante la prima amministrazione Trump. L’artista montò una serie di gabbie in luoghi simbolici della città, tra cui Central Park e Washington Square, per denunciare le dure politiche anti-immigrazione del governo. Le gabbie, con scale e aperture che sfidavano la percezione dello spazio chiuso, divenivano metafore visive delle frontiere e dei muri ideologici.
Il programma Art X Freedom nasce con l’intento di trasformare lo spazio urbano in uno strumento di riflessione civica. Promosso da una coalizione di artisti, attivisti e organizzazioni no profit, il progetto mira a sostenere pratiche artistiche che affrontano temi come l’equità razziale, la migrazione, la giustizia climatica e la libertà d’espressione. Camouflage è una commissione di Art X Freedom, che assegna un budget annuale di 250mila dollari per le opere da inserire nel grande parco; e che prevede per ogni artista un premio di 25mila dollari.
Il progetto temporaneo di Ai WeiWei inaugurerà una serie di interventi site-specific. Ogni opera sarà accompagnata da talk, workshop e programmi educativi per coinvolgere attivamente i cittadini.
Visioni politiche opposte attraverso l’arte
A pochi passi dall’installazione di Ai WeiWei, la Four Freedoms Park Conservancy – ente gestore del memoriale dedicato al discorso delle quattro libertà di Franklin D. Roosvelt – ha annunciato un nuovo programma d’arte pubblica sponsorizzato da personaggi che sembrano essere politicamente allineanti alla Casa Bianca.
Il progetto, che mira a celebrare valori americani tradizionali, è stato criticato da molti artisti e curatori. Alcune delle opere annunciate richiamano estetiche monumentali e patriottiche, con l’obiettivo di riappropriarsi dello spazio pubblico in chiave nazionalista.
Tra visioni opposte su l’uso dello spazio pubblico e il significato stesso della libertà, l’intervento di Ai WeiWei è una risposta simbolica e concreta, capace di riaprire il dibattito sul ruolo dell’arte pubblica in una società democratica.