La Basilica Palladiana di Vicenza è stata imbrattata da due soldati americani
Gli atti vandalici sono da censurare sempre, anche quando riguardano edifici normali. Se, però, ad essere imbrattato è uno dei monumenti più caratteristici del Veneto e gli autori sono dei soldati stranieri, allora la gravità aumenta esponenzialmente. La scorsa settimana una colonna della Basilica Palladiana di Vicenza è stata deturpata da una scritta realizzata con della vernice rossa: si tratta di una sigla con affianco il numero 24.
Oggi il sindaco, accompagnato dal vicecomandante della Polizia municipale, ha svelato gli autori del gesto, ossia due soldati americani di stanza alla base “Camp Del Din”. Due giovani di 23 e 29 anni, che hanno pensato bene di lasciare un ricordo sgradito al nostro Paese. Sono stati scoperti grazie all’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Setaf della Caserma Carlo Ederle. Prima di deturpare la colonna della Basilica Palladiana i due si erano resi protagonisti di un gesto analogo. La stessa sigla era stata infatti apposta su un pannello informativo vicino al locale teatro Olimpico.
Non può valere l’impunità
Le autorità militari americane hanno collaborato con i colleghi italiani per identificare i volti dei soldati ripresi da diverse telecamere. Si è dunque giunti ad accertare l’identità precisa dei due vandali a stelle e strisce. Ora sono passibili di un’inchiesta penale da parte della magistratura italiana, mentre si spera che vengano sottoposti anche alla corte marziale americana.
Come è noto sono nove le basi militari americane in Italia. Il Veneto ne ospita ben due, tra cui quella da cui sono appunto usciti i due soldati vandali. Una tale presenza non sempre è esente da frizioni. Ci auguriamo dunque che i militari di stanza in Italia non godano d’impunità e senso di onnipotenza. Speriamo che quanto accaduto rappresenti un campanello di allarme per sensibilizzare tutti sulla necessità di prevenire simili scempi.
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