24 agosto 2016 – 24 agosto 2023: l’Italia ricorda le vittime del terremoto di Amatrice
L’estate di sette anni fa vide abbattersi sull’Italia centrale un cataclisma di cui ancora conserviamo la memoria. Le immagini di quei giorni sono rimaste impresse nella mente di tutti, rendendo il terremoto di Amatrice un dramma nazionale. Molteplici i comuni devastati da quell’evento. Oltre Amatrice, tristemente famose sono diventate Accumuli, Norcia, Arquata del Tronto e molte altre località sparse per le quattro regioni colpite dal sisma.
Un bilancio di circa 300 vittime, oltre a centinaia di feriti e decine di migliaia di sfollati. All’epoca erano infatti 41.000, mentre il danno economico è stato valutato intorno ai 28 miliardi di euro. Oggi vi sono ancora 14.000 nuclei familiari che non sono potuti tornare alle proprie abitazioni, mentre la ricostruzione prosegue, anche se a rilento. È proprio su questo che vuole intervenire il governo. L’Aquila, distrutta come è noto dal sisma del 2009, sta vincendo la sfida della ricostruzione. È giusto dunque un’accelerazione anche per quanto riguarda i 138 comuni colpiti dal terremoto del 2016.
Le parole di Giorgia Meloni
In un anniversario così importante non poteva mancare un messaggio da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta – ha riconosciuto Meloni – è una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordicimila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri”.
“Il lavoro di squadra tra il ministro per la Protezione Civile Musumeci, il commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati – ha continuato Meloni – In questi mesi dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche”.
Meloni definisce poi prioritaria “l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”.