Salvini, Chiara Ferragni e l’eccesso di garantismo
Che i processi vadano fatti nei tribunali e non in pubblica piazza è (o quantomeno dovrebbe essere) un principio condiviso da tutti. Eppure la difesa di Matteo Salvini nei confronti di Chiara Ferragni è qualcosa che lascia spiazzati. Non che la distanza siderale tra il centrodestra e i Ferragnez si sia ridotta, sia chiaro. Le parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, tuttavia, sembrano quasi empatizzare nei confronti dell’influencer.
In diretta sull’emittente radiofonica RTL 102.5, Salvini ha infatti dichiarato: “È chiaro che il Paese non dipende da Chiara Ferragni e spero che la politica abbia cose più importanti di occuparsi dei pandori e dei biscotti, però a me non piace l’accanimento, a prescindere, su qualcuno che è in difficoltà. Per me il problema dell’Italia non è Chiara Ferragni. Ci sarà un processo, che i processi vengano celebrati in radio o sui giornali, senza giudici e avvocati, non è da paese civile […] Fedez e Chiara Ferragni sono in un universo lontanissimo da me però l’accanimento, la cattiveria e il livore di questi giorni mi lascia sconcertato”.
Ferragni e Balocco indagate per truffa aggravata
Lodevole l’atteggiamento garantista, soprattutto quando è rivolto verso i propri avversari politici, per quanto provenienti dal mondo dello spettacolo e non dall’agone parlamentare. Due elementi però possono essere contrapposti alle riflessioni del numero uno di via Bellerio.
Il primo concerne la gravità di quanto viene imputato a Chiara Ferragni e alla Balocco. Non a caso la procura di Milano ha aperto un fascicolo per truffa aggravata. A prescindere dal codice penale, è la questione morale e umana a rivestire un’importanza centrale. Se nel corso delle indagini venisse infatti confermata l’intenzionalità di lucrare sulla beneficenza verso i minori, anche l’aspetto legale impallidirebbe. Il secondo consiste invece nel moralismo pluriennale portato avanti da Chiara Ferragni e da Fedez. Moralismo ostentato anche su palcoscenici di rilevanza internazionale, Sanremo su tutti. Comprensibile dunque che chi è stato ingiustamente messo alla gogna per il solo fatto di non pensarla come alcuni vip al caviale, segnali adesso le molteplici incongruenze e ipocrisie di questa vicenda. Per tutti gli altri vale il motto della Balocco: “Fate i buoni”.





