Addio a Emilio Fede
È scomparso all’età di 94 anni Emilio Fede, figura iconica del giornalismo televisivo italiano e storico direttore del Tg4. Il giornalista, ricoverato da tempo nella Residenza San Felice di Segrate, vicino Milano, si è spento dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni. Accanto a lui, negli ultimi momenti, la figlia Sveva e i nipoti.
La famiglia ha espresso gratitudine ai giornalisti per l’affetto dimostrato, considerandolo un ultimo tributo alla lunga carriera del padre. I funerali si svolgeranno giovedì 4 settembre presso la parrocchia Dio Padre di Segrate a Milano 2.
La carriera straordinaria di Emilio Fede
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, Emilio Fede ha costruito una carriera giornalistica di rilievo iniziando come redattore giudiziario. Dopo gli esordi alla Gazzetta del Popolo di Torino, nel 1954 entrò in Rai, dove dal 1961 divenne giornalista del Tg, occupandosi di cronaca e attualità.
Durante gli anni in Rai, Fede si distinse come inviato speciale, realizzando inchieste per TV7 e operando a lungo come corrispondente dall’Africa. Dal 1976 al 1981 ricoprì incarichi dirigenziali al Tg1, che diresse dal 1981 al 1982, periodo durante il quale il telegiornale seguì, tra le altre vicende, il drammatico caso di Alfredino Rampi a Vermicino.
Il sodalizio con Berlusconi e l’era Mediaset
Il rapporto con la Rai si concluse nel 1987, quando Fede abbracciò il progetto televisivo di Silvio Berlusconi in Fininvest. Nel 1989 divenne direttore di Videonews e successivamente di Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1.
La massima notorietà arrivò nel 1991, quando annunciò in diretta televisiva lo scoppio della Guerra del Golfo e i bombardamenti su Baghdad, diventando il volto che comunicò agli italiani uno degli eventi più significativi della storia contemporanea.
Dal 1992 assunse la direzione del Tg4, ruolo che mantenne per vent’anni fino al 2012. Fu proprio il profondo legame con Silvio Berlusconi e il sostegno schietto alla sua azione politica, a partire dalla “discesa in campo” del Cavaliere con Forza Italia nel 1994, a connotare il suo operato, rendendolo una figura allo stesso tempo amata e criticata, ma sempre riconoscibile per il suo stile sopra le righe.
Gli ultimi anni e le vicende giudiziarie
La brillante carriera di Fede si concluse bruscamente nel 2012, quando lasciò Mediaset a seguito del suo coinvolgimento nell’inchiesta Ruby. Nel luglio 2013, il Tribunale di Milano lo condannò per induzione e favoreggiamento della prostituzione a sette anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La pena fu successivamente ridotta in appello a quattro anni e dieci mesi nel novembre 2014, escludendo l’accusa di prostituzione minorile. La Cassazione nel maggio 2018 confermò la condanna definitiva, ridotta a quattro anni e sette mesi, respingendo ogni ulteriore ricorso nell’aprile 2019.
A causa dell’età avanzata e delle condizioni di salute, Fede ha potuto scontare la pena ai domiciliari, ottenendo successivamente l’affidamento in prova ai servizi sociali. Con la scomparsa di Emilio Fede, la televisione italiana perde una delle sue figure più controverse ma indiscutibilmente significative, un giornalista che ha attraversato e raccontato decenni di storia del nostro Paese.





