165.000 residenti ovvero circa il 6% della popolazione della Contea di Miami-Dade presenta gli anticorpi che indicano un’infezione passata del coronavirus.
Le autorità competenti della Contea hanno richiesto un sondaggio settimanale sulla popolazione che volontariamente si sottoporrà ad uno screening per individuare il numero dei residenti che hanno contratto il virus.
Venerdi 1 maggio durante una conferenza stampa, Il Sindaco di Miami, Gimenez, assieme ad Erin Kobetz, professore di medicina e scienze della salute dell’Università di Miami in veste di capo progetto, hanno illustrato i risultati dopo due settimane di test sugli anticorpi di 1.400 residenti di Miami.
Ebbene circa la metà delle persone che sono risultate positive, ovvero che hanno evidentemente contratto l’infezione, non ha riportato sintomi nei 14-17 giorni antecedenti il test.
Un dato che appare molto importante per il numero delle persone infette ma soprattutto per comprendere come avviene la diffusione del virus.
Gimenez ha spiegato che i primi risultati del sondaggio sulla popolazione stanno fornendo le informazioni necessarie per formulare decisioni future in merito alla riapertura dei parchi pubblici e delle aree pubbliche.
Il sindaco ha poi sottolineato che le misure di distanza sociale saranno mantenute e controllate dalla polizia e dai 400 membri dello “staff “ che Miami-Dade ha assunto per garantire che le regole vengano rispettate.
Gimenez ha aggiunto che il sondaggio ha evidenziato la tendenza nazionale secondo la quale “gli afroamericani hanno più del doppio delle probabilità di essere infettati dal Covid-19 rispetto ad altri gruppi raziali”
Dai risultati fino ora effettuati appare ben chiaro che Miami-Dade è ben lontana dal tasso di infetti del 60% percentuale necessaria per raggiungere la cosidetta “immunità di gregge” ovvero il numero utile dei contagiati all’interno di una popolazione per fermare la diffusione del virus e rallentare la trasmissione.
I test seriologici aiuteranno i medici ed i ricercatori a saperne di più sulla risposta immunologica dell’organismo al coronavirus ed in particolare sulla durata dell’immunità e quale specifico livello di anticorpi trasmette l’immunità.
Per poter tenere conto dei limiti che questo genere di test anticorpale producono come alcuni risultati “falsi positivi” i ricercatori hanno utilizzato metodi statistici.
Dopo una attenta analisi dei risultati si è arrivati alla conclusione che la percentuale di infetti sia compresa tra il 4,4% ed il 7,9% della popolazione, dunque il 6% appare il numero più probabile.
Passando dalle percentuali ai numeri si calcola che le infezioni da Covid-19 nella contea di Miami- Dade coinvolgono 165.000 residenti con un margine di errore di 123.000 nella fascia bassa e 221.000 nella fascia alta.
I risultati ottenuti sin ora sono simili ad altri sondaggi sierologici effettuati in California ed indicano un numero di molto inferiore di contagiati rispetto a New York dove il medesimo sondaggio ha riportato il 14% dei contagi in tutto lo Stato con un aumento del 20% a New York City.
A commentare i risultati dei sondaggi, l’epidemiologo di Harvard, Mina, il quale ha affermato che i tassi di infezioni si basano su test effettuati quando il virus è ancora attivo e che per questa ragione i risultati potrebbero sotto dimensionare la reale estensione della pandemia di ben dieci volte.