L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha costruito una parte significativa della sua politica economica sul protezionismo industriale.
Tra i settori più colpiti da queste misure c’è quello dell’acciaio, dove la Casa Bianca ha introdotto tariffe doganali mirate a difendere la produzione nazionale a discapito delle importazioni, anche da paesi alleati come il Canada.
Le conseguenze di questa politica, iniziata già sotto la prima presidenza Trump e tuttora in parte visibile nelle dinamiche commerciali nordamericane, continuano a generare tensioni economiche e diplomatiche.
Le tariffe imposte (motivate ufficialmente da esigenze di “sicurezza nazionale” secondo la Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962) hanno colpito le esportazioni canadesi di acciaio e alluminio, due comparti strategici per l’economia del Paese.
Il Canada, tradizionalmente il principale fornitore di acciaio agli USA, si è trovato improvvisamente penalizzato, vedendo aumentare i costi e perdere competitività. Con l’amministrazione Biden alcuni dazi sono stati rivisti, ma l’orientamento generale non è stato completamente abbandonato.
La nuova amministrazione di Donald Trump ha riproposto lo stesso modello di difesa dell’economia secondaria nazionale, rilanciando nuove politiche commerciali ancora più aggressive, in difesa del “made in USA”, segnalando nuovi rischi per le relazioni economiche canadesi.
In un’epoca in cui la resilienza delle catene di approvvigionamento e la stabilità commerciale sono più cruciali che mai, il futuro delle relazioni tra Ottawa e Washington dipenderà dalla capacità dei leader di superare le logiche punitive e tornare a costruire un partenariato economico basato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco.
Il governo canadese ha reagito rapidamente imponendo contromisure su prodotti americani per un valore pari alle tariffe subite, ma la mossa ha avuto un impatto limitato nel riequilibrare i rapporti. Diverse aziende canadesi, soprattutto nelle province dell’Ontario e del Québec, hanno subito perdite, riduzioni produttive e tagli occupazionali, mentre negli Stati Uniti l’efficacia delle tariffe nel rilanciare l’industria dell’acciaio sembra essere salutata positivamente dagli analisti economici. Il contesto geopolitico rende ancora più significativa questa tensione commerciale: Canada e Stati Uniti sono partner storici in ambito NATO e cooperano strettamente in numerosi dossier internazionali, dalla sicurezza energetica alla difesa continentale. L’imposizione di dazi ha quindi avuto anche un impatto simbolico, incrinando la fiducia tra alleati e mostrando come la retorica “America First” possa sacrificare gli interessi condivisi per obiettivi politici interni.





