Papa Francesco: “Il gender cancella le differenze”
Un colpo alla botte e uno al cerchio? Oppure fedeltà alla dottrina ma senza colpevolizzare i fedeli omosessuali? Da tempo il mondo cattolico è diviso al suo interno su alcune prese di posizione e dichiarazioni di Papa Francesco. Neanche un mese fa era stata pubblicata la Fiducia Supplicans, una dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, firmata anche dal pontefice. Essa aveva scatenato numerose reazioni. Particolarmente dure in merito le critiche da parte della Chiesa africana.
Ma cosa dice precisamente il documento del 18 dicembre? In sintesi, esso prevede “la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso, senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.
C’è chi fa notare, come la testata Tempi, che tale affermazione sia in contraddizione palese rispetto a un pronunciamento del 2021, sempre del Dicastero per la Dottrina della Fede. In esso, infatti, si affermava: “La Chiesa non dispone, né può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso“. Comprensibile dunque chi parla di confusionismo e segnala le contraddizioni di chi sceglie di non scegliere.
Le parole del pontefice
Oggi, tuttavia, arrivano da oltre Tevere dichiarazioni difficilmente equivocabili. Due i bersagli scelti da Papa Francesco nel corso dell’udienza con il corpo diplomatico. Il primo è la pericolosità dell’ideologia gender, mentre il secondo è la maternità surrogata (o, se preferite, utero in affitto).
“Purtroppo – ha affermato il pontefice – i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”. “Tali colonizzazioni ideologiche – ha proseguito Bergoglio – provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace. Il dialogo, invece, dev’essere l’anima della Comunità internazionale”.
Bergoglio contro l’utero in affitto
Il vescovo di Roma ha poi attaccato duramente la maternità surrogata. “La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto”.
“Auspico pertanto un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati. La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati”.






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